Twitter blocca Ingroia | Prosegue la corte a Grillo - Live Sicilia

Twitter blocca Ingroia | Prosegue la corte a Grillo

Il social network ha bloccato l'account ufficiale di Rivoluzione Civile, sostenendo che sia stato utilizzato in maniera impropria. "Terza Primavera", vicina all'ex pm, si rivolge al M5S: “Insieme si vince”.

Verso le politiche
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PALERMO – Continua serrata la corte di Rivoluzione Civile al leader del Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo, ma il movimento di Antonio Ingroia deve fare i conti anche con un piccolo fuoriprogramma mediatico: il blocco del proprio account Twitter. Il social network ha infatti bloccato l’account ufficiale di Rivoluzione Civile, sostenendo che sia stato utilizzato in maniera impropria. “Finora abbiamo utilizzato l’account per twittare idee e link del nostro sito, oltre a pensieri e interazioni con gli altri utenti”, si legge in una nota ufficiale. Dunque Rivoluzione Civile denuncia come “uno degli elementi fondamentali della campagna di comunicazione” sia così inutilizzabile. La campagna elettorale 2.0 passa anche da questo.

Intanto, proseguono le manovre per cercare di avvicinare il Movimento 5 Stelle. A formulare le avance questa volta è l’associazione “Terza Primavera”, vicina ad Antonio Ingroia, che chiede a Grillo di “dare un’occhiata ai sondaggi”. E prosegue: “Si accorgerebbe che il suo movimento unito ad Ingroia vincerebbe le elezioni politiche”.

Una provocazione, forse, che però ritrae chiaramente un tentativo di creare l’asse più strutturato di un quarto polo capace di recitare un ruolo di primissimo piano nello scacchiere politico. Sempre “Terza Primavera” sottolinea come “sondaggi riservati”, di cui sarebbe in possesso pure Silvio Berlusconi, assegnano alla lista “Rivoluzione Civile” percentuali a doppia cifra.

Nel mirino del movimento di Ingroia c’è poi il candidato premier del centrosinistra Pier Luigi Bersani. “Cresce la preoccupazione nel Pd di Bersani che punta in extremis al coinvolgimento di Renzi per recuperare una immagine ormai opaca, frutto della convinzione che a guidare il partito è sempre la stessa nomenclatura”.


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