Un anno dopo il macabro ritrovamento c’è un arresto per l’assassinio di Nike Favour Adekunle, la ragazza nigeriana di 21 anni il cui corpo fu ritrovato bruciato a dicembre scorso in contrada Marraffa nelle campagne di Misilmeri. Era riverso sul ciglio della strada, in mezzo ai rifiuti. I sospetti si concentrano su Giuseppe Pizzo, 58 anni, operaio incensurato di Belmonte Mezzagno. E’ stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere su richiesta del procuratore di Termini Imerese Alfredo Morvillo e dal sostituto Antonia Pavan. L’ordinanza e’ del gip Stefania Galli.
La ragazza, una delle tante prostitute che vendono il proprio corpo tra i viali del parco della Favorita, era scomparsa il 15 dicembre. Alcune connazionali si erano subito preoccupate. L’ultima cella agganciata dal suo cellulare alle 11.00 riconduceva al territorio di Misilmeri. Poi più nulla. Fino al ritrovamento del cadavere carbonizzato.
Il giorno della scomparsa, la ragazza era stata vista salire a bordo di un Pick-up nero di un cliente sconosciuto. Il resto lo ha fatto l’intuito investigativo dei carabinieri. Non lontano dal luogo dove è stato trovato il cadavere c’era la casa di Pizzo, rimasto coinvolto nel 2001 in una brutta storia di rapina ai danni di un’altra prostituta nigeriana condotta in quella casa e derubata. Per questa vicenda Pizzo però è stato assolto. Un precedente che non poteva passare inosservato. Convocato in caserma a Natale scorso, Pizzo ha respinto ogni accusa. Non poteva negare l’evidenza, però, di quelle macchie di sangue trovata nella sua macchina. C’era il Dna della giovane nigeriana. Così come accanto al cadavere c’erano delle foglie di papiro, una pianta trovata vicino alla casa di Pizzo. Ed ancora le tracce del terreno sotto le scarpe della giovane vittima. La stessa terra che circondava l’abitazione dell’incensurato di Belmonte Mezzagno. Tutto questo fa ipotizzare che il corpo della ragazza sia stato inizialmente nascosto da pizzo in un luogo nei pressi del casolare per essere poi portato nella discarica e qui bruciato.
(nella foto la vittima, nel riquadro Giuseppe Pizzo).