Uccide fidanzata e suocera,| poi si toglie la vita - Live Sicilia

Uccide fidanzata e suocera,| poi si toglie la vita

Concetta Traina

Mirko Lena ha assassinato Cettina Traina e la madre Angela Reina con un'arma da taglio. Poi si è tolto la vita. San Giovanni Gemini sconvolta dall'orrore.

Agrigento
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SAN GIOVANNI GEMINI (AGRIGENTO) –  “E’ finito il buio”, ha scritto l’assassino, dopo avere ucciso, accecato dell’oscurità. Mirko Lena, ventisette anni, “ragazzo tranquillo”, secondo gli amici, impiegato di una ditta di materassi, non ha avuto pietà né degli altri, né di se stesso. Ha brandito un’arma da taglio, presumibilmente un coltello. E’ entrato, con modalità ancora da stabilire, in casa della sua fidanzata. E ha compiuto una strage.

Il “ragazzo tranquillo” ha ammazzato Cettina Traina, la fidanzata, ventisette anni, ragazza solare, innamorata dei libri, dei film e della bellezza della vita: era lei – secondo la prima ricostruzione – la vittima designata. Sotto i colpi è morta pure la mamma di Cettina, Angela Reina, settantun anni, che ha pagato il torto di esserci. Nemmeno il cane di famiglia è stato risparmiato. Infine, Mirko non ha risparmiato neppure se stesso. Ha ucciso. Ha lasciato la scritta su una parete e “L’inferno” di Dante, il libro, così sembrerebbe, ritrovato dai carabinieri sulla scena del crimine, prima di impiccarsi. San Giovanni Gemini, tranquillo paesino, per una volta epicentro dell’orrore ora sta tentando di fare i conti con un’atrocità inaudita.

“Siamo sconvolti per una tragedia che non ha un perché. Siamo una piccola comunità, ci conosciamo tutti e siamo tutti molto provati – ha dichiarato il sindaco, Carmelo Panepinto -. Non c’erano voci nel paese su alcunché e non sappiamo spiegarci come sia potuto accadere”. Ci sono tasselli che devono trovare una giusta composizione. Ci sono connessioni da verificare. La certezza è il tremendo spettacolo che si è presentato agli occhi dei militari dell’Arma. Concetta Traina – Cettina, come la chiamavano – lavorava, tra l’altro, come baby sitter. Il padre del bimbo da accudire, non vedendola arrivare, non riuscendo a rintracciarla, ha dato l’allarme. Da lì, da quell’allarme iniziale, è scattata la ricerca che ha portato alla scoperta e alla ricostruzione della mattanza in via Leopardi numero 4, in contrada Sacramento. Indaga il sostituto procuratore di Agrigento Antonella Pandolfi. Indagano i carabinieri.

Fra i tasselli in cerca di un quadro trapela il movente potenziale: la gelosia. E’ un’ipotesi che ancora non ha trovato conferme ufficiali. Mirko Lena avrebbe fatto irruzione nella palazzina di via Leopardi spinto dal movente passionale. Se fosse provato, il delitto di San Giovanni Gemini si iscriverebbe nella macabra contabilità dei femminicidi.

 

Concetta Traina – secondo la foto e nei messaggi che comparivano sul suo profilo Facebook prima che fosse cancellato – era una ragazza che si coltivava con leggerezza, con ironie assortite, che leggeva moltissimo e si stupiva della scarsa cultura degli altri. Sbirciando e leggendo, si rintraccia il profilo di una giovane donna dalla sensibilità speciale. L’ultimo post, ieri alle 13.33. : “Spiegatemi il senso del cuoricino messo sopra i propri selfie. Io non capisco. Vanità, sano amore per se stessi o minchitutini?”. In altri, c’era spazio per riflessioni profonde: “Quando ero bambina ed ero infelice, brutta ed estranea alle consuete dinamiche infantili, elaboravo una strategia: uscivo dal mio io, ed entravo in un altro io, magari in quello della bambina più bella e fortunata e così stabilivo con quella mia fantasia una totale compartecipazione empatica. Difficile da spiegare. Però già avvertivo l’unità delle cose, l’umanità come un unico grande essere, per cui non aveva senso dolermi delle mie sventure, perché a conti fatti, per niente differivano dalle maggiori fortune. Ero capace di vedere il Tutto. Ero una strana bambina”. Oppure: ”Sto soltanto leggendo-studiando mentre aspetto posteggiata in macchina – scriveva su Fb – eppure la gente mi lancia occhiatacce malefiche. Forse perché non hanno mai visto un libro loro. Se stessi a sfumacchiare con lo smartphone in mano tutto ok, ma la vista di una che legge desta preoccupazione. San Giovanni Gemini città del formaggio”. Questa era Cettina. Questo non sarà mai più. Ora che il buio l’ha presa.

 


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