Tragedia familiare a Ragusa, dove Daniele Arestia, 37 anni, ha ucciso la madre e poco dopo si è suicidato tagliandosi la gola e accoltellandosi al torace. La prima persona giunta sul luogo del delitto è stata la figlia di Nunziata Pluchino, 67 anni, che era andata a trovare la madre che conviveva col figlio. Subito ha notato macchie di sangue davanti la porta ed ha avvertito la polizia che, dentro casa, ha trovato il corpo della donna riverso in una pozza di sangue.
I poliziotti hanno notato l’assenza del figlio e la presenza di indumenti sporchi di sangue nei pressi dell’uscita del condominio. Così Daniele Arestia diventava il primo indiziato dell’omicidio ma, nella sua stanza, ogni cosa era al suo posto: cellulare, documenti, soldi, chiavi di autovetture. Nei pressi l’arma del delitto: un attrezzo da palestra. Con questo oggetto Nunziata Pluchino è stata colpita alla testa prima di ricevere alcune coltellate.
Partono le ricerche per scovare Daniele Arestia e, mentre i vigili del fuoco lo cercavano in centro, la polizia setacciava le campagne limitrofe l’abitazione. Ed effettivamente a circa 300 metri di distanza, in mezzo alla vegetazione e a ridosso di un muro di confine, veniva trovato il cadavere, completamente nudo. Aveva uno squarcio alla gola e due pugnalate all’altezza del torace. Per gli investigatori Arestia dopo l’omcidio della madre si sarebbe allontanato e suicidato poco poco.