Uccise la figlia "consenziente": condannata a tre anni - Live Sicilia

Uccise la figlia “consenziente”: condannata a tre anni

Il gesto disperato in un albergo

PALERMO – Tre anni scontati di un terzo come previsto per chi sceglie il rito abbreviato. È questa la condanna inflitta ad Anna Cipresso, 63 anni, accusata di avere ucciso la figlia di 40 anni, Elisabetta Cipresso. Il reato contestato è “omicidio del consenziente”.

Elisabetta fu uccisa il 19 luglio del 2014 con una dose massiccia di anestetici. Fu l’imputata a chiamare il 118 denunciando la morte della figlia. Le due donne, entrambe infermiere, sfrattate e indigenti perché finite nella rete degli strozzini, erano in un albergo in via Archirafi a Palermo. Madre e figlia tentarono la fortuna comprando decine di biglietti “gratta e vinci”. Un gesto dettato dalla disperazione.

Secondo l’accusa, avrebbero deciso di uccidersi e la madre avrebbe iniettato una dose letale di anestetici alla figlia. Il giudice ha riconosciuto all’imputata, difesa dall’avvocato Antionio Cacioppo, la parziale e temporanea incapacità di intendere e volere.

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