Ucciso per non aver pagato i debiti | Condannati due boss palermitani - Live Sicilia

Ucciso per non aver pagato i debiti | Condannati due boss palermitani

La corte d'assise d'appello ha confermato la condanna inflitta in primo grado a Nico Farinella e Santi Pullarà, imputati dell'omicidio di Antonino Cusimano, assassinato a Castelbuono, nel 1990. Sarebbe stato eliminato per non avere pagato i debiti contratti con persone vicine alla famiglia mafiosa di San Mauro Castelverde.

PALERMO – La seconda sezione della corte d’assise d’appello di Palermo, dopo una lunga camera di consiglio, ha confermato la condanna a 30 anni inflitta in primo grado ai boss Nico Farinella e Santi Pullarà, imputati dell’omicidio di Antonino Cusimano, assassinato con tre colpo di pistola nelle campagne di Castelbuono, nel Palermitano, il 2 ottobre del 1990. Confermati anche i risarcimenti per i familiari della vittima costituiti parti civile attraverso gli avvocati Giuseppe Piazza e Luigi Spinosa. Secondo l’accusa Cusimano, titolare di un’agenzia di assicurazione, sarebbe stato eliminato per non avere pagato i debiti contratti con persone vicine alla famiglia mafiosa di San Mauro Castelverde, capeggiata da Farinella. Gli imputati furono condannati in primo e secondo grado, ma il verdetto d’appello venne annullato con rinvio dalla Cassazione che ha disposto il nuovo processo concluso oggi, a distanza di 23 anni dall’omicidio.

Quello che si è celebrato oggi a carico dei due capimafia è il secondo processo d’appello. Lo scorso anno la corte di Cassazione aveva annullato le condanne con il rinvio a un nuovo processo. Stamane, a distanza di 23 anni dall’omicidio, il giudice della corte d’appello Biagio Insacco ha confermato la sentenza inflitta nel 2009 dalla corte d’appello di Palermo. Decisive ai fini probatori, così come argomentato in aula da pg Salvatore Messina, le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Enzo Salvatore Brusca e Mario Santo Di Matteo.

In particolare, stando alle dichiarazioni di Brusca, sarebbe stato lo stesso Pullarà a raccontargli dell’omicidio commesso insieme a Domenico Farinella e Antonino Gioè, quest’ultimo personaggio di spicco di Cosa nostra è morto suicida nel 1993 nel carcere di Rebibbia a Roma. Soddisfazione è stata espressa dalla vedova Cusimano.


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