Ufficio postale a Canalicchio |Parte la raccolta firme - Live Sicilia

Ufficio postale a Canalicchio |Parte la raccolta firme

Un servizio considerato indispensabile per quanti vivono nel quartiere a nord della Città che conta circa 8 mila residenti e che non vogliono che il loro quartiere continui a svuotarsi di servizi indispensabili.

confcommercio
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CATANIA – Si alza forte da Canalicchio la voce ed il coro di protesta dei residenti, pensionati, artigiani, commercianti e liberi professionisti per scongiurare la paventata chiusura dell’ufficio postale sito al civico 67 di via Pietro dell’Ova. Un servizio considerato indispensabile per quanti vivono nel quartiere a nord della Città che conta circa 8 mila residenti e che non vogliono che il loro quartiere continui a svuotarsi di servizi indispensabili. Una voce di protesta che è stata raccolta dalla Confcommercio di Catania che ha organizzato una petizione popolare per sensibilizzare le istituzioni sulla questione.

“L’ufficio postale – dichiara Agostino Trovato componente della Giunta dell’associazione commercianti di Catania – rappresenta un servizio essenziale per la nostra comunità. Canalicchio è un comune nel comune per via del numero di residenti e per i servizi in esso presenti. Depotenziare il quartiere di questo servizio è inaccettabile. L’ufficio postale rappresenta uno di quei servizi a cui una comunità non può rinunciare e ricordo che nel quartiere vivono una moltitudine di pensionati che non avrebbe alternative sostenibili. Per questo motivo chiediamo, attraverso una petizione, alle Istituzioni locali, Prefetto e Sindaco, di sostenerci in questa battaglia a difesa della nostra comunità.”

Alla base della chiusura dell’ufficio postale sembra che ci sia un sfratto che la posta ha ricevuto dal proprietario dell’immobile, fattore che dovrebbe portare anche al trasferimento dell’ufficio a Tremestieri in zona Tivoli. “Non vogliamo entrare nel merito di legittime e normali vicende tra privati – afferma Francesco Sorbello funzionario di Confcommercio Catania – ma se alla base della chiusura c’è solo uno sfratto diciamo alla Direzione della posta che in zona ci sono valide alternative di locali, viste la gran mole di botteghe chiuse di varie metrature. Possiamo aiutarli a trovare la soluzione più adattata purché ci sia la volontà di mantenere il servizio. Ovviamente non possiamo considerare il trasferimento in zona Tivoli di Tremestieri come una alternativa che possa soddisfare le legittime esigenza di residenti ed imprese del quartiere”. In meno di un’ora sono state già raccolte le prime duecento firme che, insieme alle altre che saranno raccolte nei prossimi giorni, saranno presentate a Prefetto e Sindaco.


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