La notizia è di qualche giorno fa. I carabinieri arrestano in flagrante due uomini trovati in un orto a rubare cavoli. Diffondono un comunicato stampa, i nomi per esteso e le loro foto. Dopo sei ore la marcia indietro: viene chiesto alla stampa di non pubblicare né nomi, né foto. Dopo due giorni dall’accaduto interviene il senatore Salvo Fleres, garante dei diritti dei detenuti in Sicilia: “Il furto è un reato e in quanto tale va punito ma, se si tratta del furto di ortaggi, assistiamo ad un arresto del cavolo” ha detto.
I due arrestati sono dipendenti a tempo determinato dell’assessorato regionale “Agricoltura e Foreste”, rispettivamente con incarico di addetto e coordinatore di squadra antincendio. “In un momento – dice Fleres – così difficile per l’ intero sistema penitenziario dove tutti gli istituti scoppiano a causa del sovraffollamento, dove si contano già 146 morti dall’ inizio dell’anno, dove le attività di reinserimento sociale sono carenti è assolutamente inopportuno e sproporzionato procedere all’arresto per un reato del tutto marginale, come il furto di pochi cavoli”.
“Nel caso specifico – conclude – è possibile adottare misure cautelari alternative alla detenzione, già previste dalle leggi, anche perché, ogni giorno di carcere costa allo Stato oltre 200 euro mentre un chilo di cavoli costa circa 1.50, dunque, non c’é proporzione”.