Un caffè col presidente| e la delusione di Marineo - Live Sicilia

Un caffè col presidente| e la delusione di Marineo

Duemila persone in attesa del capo dello Stato. In paese si era sparsa la voce di una sosta presidenziale a Marineo. Ma il presidente tirò dritto.

PRIMA DEL FUNERALE DI RIZZOTTO
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Mancava solo la fanfara. Per il resto c’erano tutti gli ingredienti della grande festa. La notizia era attendibile. Anzi, confermatissima. Il presidente Giorgio Napolitano lungo la strada per Corleone si sarebbe fermato a Marineo. Una sosta veloce. Giusto il tempo per prendere un caffè, così era stato detto, o bere un bicchiere d’acqua. Ma era già tanto per il cuore patriottico di un piccolo paese pronto a gonfiarsi il petto per l’orgoglio.

Ed erano scesi tutti in strada. Duemila persone assiepate ai bordi del corso principale in attesa di Napolitano e della signora Clio. E i bambini con i palloncini tricolore in mano. Il sindaco con la fascia tricolore. I microfoni. Le transenne. Ed eccola la macchina presidenziale. Si avvicina. Le mani si alzano in segno di giubilo. “Adesso si ferma, adesso si ferma”. Neanche il tempo di ripetere la frase una manciata di volte e della macchina non si intravede più neppure la coda.

Il presidente non si è fermato. Ha alzato la mano per salutare attraverso il finestrino, quello sì. E tutti a chiedersi perché: sarà stato in ritardo, forse non stava bene. O forse, anzi senza il forse, la tappa a Marineo non era proprio prevista.

“Ho parlato con il capo dello Stato a Corleone – spiega il sindaco Franco Ribaudo – gli ho detto che c’era stata tanta delusione. Per carità ci avevano dato la speranza e non la certezza che si sarebbe fermato. Mi ha risposto che magari una prossima volta verrà in Paese. Non siamo risentiti con lui, ci mancherebbe. Lo amiamo come prima. Viva il presidente”.

La fonte non era poi così attendibile. La notizia non era poi così confermata. L’ha messa in giro un burlone o qualcuno che voleva farsi bello davanti alla cittadinanza? Con un filo di poesia, che di questi tempi non guasta, ci illudiamo che sia stato un gesto voluto per riaccendere il senso di appartenenza alla patria. Di certo gli abitanti di Marineo se ne dovranno fare una ragione. Sognando l’arrivo, un giorno, chissà, del loro e nostro amato presidente.


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