”Sono un truffatore e lo sono da sempre”: lo ha ammesso candidamente ai carabinieri che lo hanno arrestato un siciliano di 53 anni, Salvatore Parisi, che da due settimane aveva preso di mira anziani parroci del Piacentino, ai quali si presentava come diacono del carcere della città emiliana e chiedeva soldi per i propri assistiti. Ma una chiacchierata fra due preti, che si sono scoperti entrambi vittime dell’uomo, ha portato alla denuncia ai carabinieri, che hanno bloccato il truffatore a Rivergaro subito dopo aver ricevuto una banconota da cento euro dall’ultimo parroco nel mirino.
La tecnica di Parisi, che risiede anagraficamente nella cintura torinese, era ingegnosa: con una telefonata a un parroco di provincia, spacciandosi per diacono del carcere delle Novate (quello nel quale è stato poi condotto dopo l’arresto), presentava la disperata situazione di un ex detenuto che aveva necessità di un contributo economico perché desiderava partecipare al funerale del padre in una città lontana e aveva l’esigenza di pagare le spese di trasporto.
Raccontava che il detenuto aveva appena trovato un lavoro onesto e non riusciva a far fronte alla somma. Così, ottenuto un appuntamento con il vero sacerdote, si presentava in canonica spacciandosi per l’ex detenuto bisognoso e ritirava in genere fra i 50 e i 150 euro. Ma mercoledì un prete 74enne di Rivergaro, contattato per la seconda volta dal ‘diacono’, si è insospettito e ha parlato della vicenda con un altro religioso, scoprendo che anche il confratello aveva vissuto la stessa esperienza un paio di volte, ma nella seconda circostanza aveva rifiutato l’aiuto.
A quel punto il sacerdote ha informato i carabinieri, che si sono recati in canonica e hanno aspettato l’arrivo del falso diacono: dopo pochi minuti il siciliano è arrivato, presentandosi educatamente e con aria contrita, e ha ricevuto i cento euro, ma subito dopo sono intervenuti i militari ed è scattato l’arresto in flagranza per truffa aggravata. Le indagini hanno poi appurato che Parisi aveva raggirato anche un terzo parroco, in Val Nure, per ben due volte in un paio di settimane. Del bottino complessivo, stimato in circa 600 euro, solo l’ultima banconota da 100 euro è stata restituita alla vittima. I carabinieri della Compagnia di Bobbio hanno esteso gli accertamenti anche a livello nazionale, per verificare se e quanti altri parroci sono stati truffati con lo stesso ‘modus operandi’.