"Un patto alla luce del sole?| Non ci tireremmo indietro" - Live Sicilia

“Un patto alla luce del sole?| Non ci tireremmo indietro”

Simona Vicari

Simona Vicari, la parlamentare più vicina a Renato Schifani, raccoglie l'invito del ministro D'Alia. "Non chiediamo niente, ma a Crocetta serve una maggioranza ampia. Potremmo assumerci una responsabilità diretta di governo". Una posizione diversa rispetto a quella proposta da Castiglione.

L'intervista a Simona Vicari
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3 min di lettura

PALERMO – Il ko sulle Province ha messo in luce tutta la debolezza del cosiddetto ‘modello Crocetta’: cercare l’appoggio parlamentare volta per volta sulle singole proposte, forse, non basta più. Adesso si cercano nuove strade. C’è chi parla di “patto istituzionale” con il centrodestra, chi di “larghe intese” sul modello nazionale, chi di rimpasto e chi di sostegno “esterno”. Ma una voce autorevole arriva proprio da un esponente della maggioranza che sostiene il governatore siciliano: il ministro Giampiero D’Alia (Udc), soltanto pochi giorni fa, ha fatto una sorta di ‘appello’ su Livesicilia ai rappresentanti del Nuovo Centrodestra alfaniano: “Fate un patto con Crocetta – ha detto, parafrasando – ma alla luce del sole, e senza accordi sottobanco”. Proposta accettata da Simona Vicari, schifaniana sottosegretario al ministero dello Sviluppo.
L’Ncd accoglie la proposta di D’Alia. Siete pronti ad appoggiare il governo Crocetta?
“Premesso che siamo un partito d’opposizione che non ha mai cercato trasversalismi o accordi sottobanco, se il presidente della Regione ce lo chiederà, siamo pronti a fare un ‘patto per la Sicilia’”.
Giuseppe Castiglione ha ‘rivelato’ di avere incontrato il governatore siciliano, e ha aggiunto che voterete la Finanziaria, ma che di entrare in maggioranza non se ne parla.
“Non abbiamo ancora una ‘guida’ siciliana, né – tra di noi – ci siamo confrontati sul tema. Tra l’altro in una regione che esprime i nostri leader nazionali Alfano e Schifani ritengo che non si possa fare a meno di sentire la loro opinione”.
Perché?
“A noi sta a cuore la crescita economica della Sicilia e dei suoi abitanti e un progetto strategico di serie e coraggiose riforme che riduca la spesa improduttiva, abolisca gli enti inutili e utilizzi al meglio le risorse europee. E abbiamo dimostrato a Roma con la nostra dolorosa scelta di non entrare in Forza Italia di privilegiare la responsabilità di governo a tattiche estremiste e oltranziste. Solo così potremmo spiegare ai nostri elettori l’eventuale nostra decisione di condividere le scelte di un nuovo esecutivo guidato dal presidente con un’assunzione di responsabilità diretta di governo”.
Cosa intende per “responsabilità diretta”? Puntate ad entrare in giunta?
“In questo caso, saremmo tenuti a fare del nostro meglio per aiutare il governatore a raggiungere alcuni obiettivi fondamentali, come il lavoro e lo snellimento della burocrazia. Il nostro appoggio al governo deve pur essere legittimato, deve essere ‘aperto’ e visibile a tutti. Tutti devono sapere che stiamo lavorando insieme”.
Fino ad ora Crocetta ha detto più volte accetterà il sostegno sui provvedimenti di qualsiasi parte politica, ma di ‘larghe intese’ sul modello nazionale, ad oggi, non se n’è parlato esplicitamente.
“Crocetta sbaglia se pensa che questo suo ‘modello’ possa funzionare ancora. Il voto sulle province ne è stata una dimostrazione. Serve una maggioranza ampia e politica nello stesso tempo, una maggioranza che il governo regionale attualmente non ha, e che non passi esclusivamente per il voto parlamentare, volta per volta. Il modello nazionale sta funzionando, e non vedo per quale motivo non dovrebbe poter funzionare anche in Sicilia. Noi comunque non ci candidiamo a nulla e non avanziamo richieste, ma ove interpellati siamo pronti a valutare. Ma niente segreti. D’altro canto abbiamo già lavorato insieme in un certo senso”.
Un accordo?
“Abbiamo avuto modo di collaborare con il presidente Crocetta. Posso dire – visto il mio ruolo al ministero dello Sviluppo – che con il governatore c’è sempre stato un grande spirito di collaborazione nel cercare di trovare soluzioni ai problemi siciliani. Penso per esempio alla vicenda dei precari e ad altri temi come il tavolo di crisi delle nostre aziende. Abbiamo lavorato fianco a fianco con grande senso di responsabilità nell’interesse della Sicilia”.
Pensa che il governatore raccoglierà il vostro invito?
“Il nostro non è un invito, noi stiamo bene dove stiamo anche perché l’esito del voto ci ha consegnato un ruolo di opposizione. Ma se il presidente Crocetta dovesse decidere di cambiare strategia di governo consolidando una maggioranza che oggi ottiene esclusivamente su base parlamentare ma non politica, non credo che il Nuovo centrodestra si tirerebbe indietro ma do per scontato che una nostra strategia del genere non possa che transitare da una riflessione dei leader nazionali Alfano e Schifani e del nostro intero gruppo regionale”.


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