E’ una ragazza normale, Rosi. 18 anni compiuti appena qualche mese fa, tre
esami riparatori da sostenere per passare al terzo anno, una relazione complicata, come complicate appaiono tutte le relazioni agli occhi di un
adolescente. Stava attraversando un momento non facile. Il recente trasferimento a Roma (la sua famiglia si era spostata nella Capitale da meno di un mese), la paura di ricominciare, di costruire nuove relazioni, da un
lato, e vedere lentamente sgretolarsi le vecchie amicizie palermitane, dall’altro. Come se non bastasse, la ragazza aveva recentemente lasciato il fidanzato, Antonino Garofalo (nella foto Studio Camera), militare arruolato nell’esercito. “Tu passi troppo tempo fuori e ci vediamo troppo poco”, questo il motivo per cui Rosi aveva lasciato Tonino un mese e mezzo fa. Appena due settimane dopo la rottura definitiva, Tonino era tornato da lei, dicendole di essersi dimesso dall’esercito e chiedendo a Patrizia, madre della ragazza, di trovargli qualche lavoretto da idraulico, su a Roma. Era lì, che voleva ricominciare insieme a lei. Ma per Rosi quella storia, ormai, era un capitolo chiuso. Gli voleva bene, si, ma non era più innamorata di lui. Probabilmente era proprio questo, che voleva dirgli ieri sera, quando lui l’ha invitata a cena, a Palermo, luogo del loro amore e della loro estate. Lei era qui per via di alcuni documenti. Le ultime notizie della ragazza, le ha avute Fabio, il migliore amico, che ha ricevuto un sms alle 21:58, in cui Rosi gli diceva che aveva finito di cenare e stava andando a prendere l’amica Katia. Poi nulla. Gli amici, che disapprovavano l’incontro tra i due ex innamorati, hanno ripetutamente tentato di chiamarla, dalle 22:15 alle 23. Niente. Poi la telefonata di un conoscente, alle 23.10 “Katia – ha detto – sono in ospedale perchè mio zio è ricoverato e ho appena visto passare Rosi su una barella, sembra grave”. Cosa sia successo nel frattempo, non lo sa ancora nessuno, solo Rosi potrà spiegarlo. La ragazza è stata trovata in gravi condizoni (la pallottola l’ha colpita alla tempia destra, sfiorandole il cervello) a piazza 13 Vittime, in pieno centro. Accanto a lei, il cadavere del giovane Antonino Garofalo, che dopo avere sparato alla ragazza, si è infilato la pistola in bocca e ha premuto il grilletto.
“Una tragedia che si poteva evitare” hanno detto gli amici di Rosi, che restano speranzosi dietro le porte chiuse del reparto di Neurochirurgia del Civico di Palermo. Così, mentre tutti si chiedono cosa sia scattato nella mente del giovane per arrivare a tanto, se per Antonino non c’è stato nulla da fare, per Rosi, i medici stanno facendo il possibile. La prognosi resta ancora riservata, ma sembra che in tarda mattinata la ragazza, passando con la barella davanti i familiari, abbia riconosciuto un amico e gli abbia stretto la mano.
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