PALERMO – I ‘paperoni’ della Regione hanno meno di venti giorni per presentare agli uffici della Segreteria generale la dichiarazione dei redditi. Entro il 30 ottobre, infatti, dovrà essere consegnata la documentazione per la pubblicità della situazione patrimoniale e reddituale di chi, nel 2012, ha ricoperto cariche direttive in enti, aziende e società partecipate sottoposti a vigilanza e controllo della Regione. Presidenti, vicepresidenti, amministratori delegati e direttori generali nominati dal presidente della Regione o dagli assessori a capo di istituti ed enti pubblici, società con almeno il 20 per cento di capitale regionale e aziende autonome della Regione sono tenuti, per una legge del 1982 sulla trasparenza, a rendere conto, insomma, dei loro stipendi.
Una legge che ha più di trent’anni, quindi, ma che non sempre viene rispettata da tutti. Sono circa un centinaio, infatti, i dirigenti che sono stati chiamati a presentare la documentazione, ma quelli che ad oggi hanno rispettato la regola sono davvero pochi. Tanto pochi che adesso la Regione avverte: “In mancanza dei documenti – è scritto nell’avviso – sarà data notizia degli inadempienti nella Gazzetta ufficiale e sul sito della Regione Siciliana”.Verranno fatti, insomma, i nomi di chi non dichiara il proprio stipendio. Una black list che sarà visibile per 90 giorni.
In realtà, però, come spiegano dagli uffici della Segreteria generale, il termine del 30 ottobre non è perentorio. Dopo la fine del mese, sostanzialmente, bisognerà prima fare una verifica sulla documentazione arrivata, dopodiché stilare una lista di quelli che mancano all’appello e solo allora fare un avviso, che avrà valore dal quindicesimo giorno dopo la pubblicazione, che ammonisca i dirigenti inadempienti a provvedere all’invio delle dichiarazioni dei redditi. Insomma, pare che per avere un quadro generale degli stipendi di chi guida le società regionali, molto più alti, a quanto pare, anche di quelli dei deputati regionali, bisognerà aspettare ancora qualche mese.