Unicredit, il presidente | è l'agrigentino Giuseppe Vita - Live Sicilia

Unicredit, il presidente | è l’agrigentino Giuseppe Vita

È agrigentino il nuovo presidente di Unicredit. Ieri, dopo una lunga discussione tra i soci, Giuseppe Vita, nato a Favara il 28 aprile del 1935, è infatti stato designato all'unanimità.

È agrigentino il nuovo presidente di Unicredit. Ieri, dopo una lunga discussione tra i soci, Giuseppe Vita (nella foto), nato a Favara il 28 aprile del 1935, è infatti stato designato all’unanimità. Numero uno di Allianz Italia e Banca Leonardo, ex presidente di Deutsche Bank, Vita ha messo d’accordo le fondazioni e i soci privati italiani e stranieri, che sempre ieri hanno sottoscritto (ma non ufficializzato) la lista dei rappresentanti in vista dell’assemblea in calendario per l’11 maggio prossimo a Roma.

La conferma ufficiale sul successore di Dieter Rampl, che si era detto non più disponibile per un nuovo mandato, viene da un comunicato della banca: “Il comitato corporate governance, HR e nomine della società – si legge nella nota di Unicredit – ha ritenuto che, tra le persone selezionate, tutte di alta professionalità, che hanno dato la loro disponibilità, quella che meglio risponde al profilo e ai requisiti della carica sia Giuseppe Vita”. Lo stesso comitato “raccomanda pertanto agli azionisti che presenteranno le liste dei candidati in vista della nomina dei componenti del consiglio di amministrazione da parte dell’assemblea, convocata per il giorno 11 maggio 2012, di valutare l’opportunità di recepire tale indicazione”, spiega il comunicato.

La rosa dei nomi già ieri sera si era ristretta a Vita – su cui si concentravano le preferenze – e Gian Maria Gros-Pietro all’interno di una shortlist che comprendeva anche Angelo Tantazzi e Massimo Tononi.

Sposato, due figli, laureato in medicina, con una  specializzazione in radiologia, Vita ha vissuto gran parte della sua carriera in società tedesche. È consigliere Ras dal 2000 e presidente del consiglio di amministrazione e del comitato esecutivo dal 2001. L’identikit del nuovo presidente era stato delineato nelle settimane passate dallo stesso amministratore delegato Federico Ghizzoni, che ha svolto un ruolo chiave nel sondare gli umori e mantenere compatto il fronte degli azionisti italiani ed esteri: “Sarà una una persona di prestigio con adeguata esperienza internazionale”, aveva detto.

Rampl, in una nota diffusa ieri, in serata, ha definito Vita una “personalità di elevato standing e di esperienza internazionale maturati in posizioni di alta responsabilità sia nel settore industriale che in campo finanziario” e ha giudicato la sua designazione “una scelta eccellente”.

A questo punto resta da sciogliere il nodo della lista per il nuovo consiglio d’amministrazione che dovrebbe essere ridotto a 19 membri (contro i 23 di tre anni fa). Le liste saranno depositate nel pomeriggio o al massimo lunedì, ma, secondo quanto riporta Il Sole24Ore, pare comunque che accanto a Vita e Ghizzoni dovrebbero sedere per Fondazione Crt il presidente di Adr Fabrizio Palenzona e il notaio Antonio Marocco, per Carimonte il professor Vincenzo Calandra e il presidente di Valsoia Lorenzo Sassoli de’ Bianchi, per Cariverona il professor Candido Fois; per le piccole dovrebbero restare nel board Francesco Giacomin (Cassamarca) e Marianna Li Calzi (Banco di Sicilia). Tra gli azionisti privati, accanto alla conferma di Luigi Maramotti dovrebbe entrare Alessandro Caltagirone, presidente di Vianini industria e vice di Unindustria Roma; nelle file degli stranieri, sembra ormai certo che uno dei due posti in quota Aabar spetti al presidente di Ferrari Luca Cordero di Montezemolo, accanto all’austriaco Franz Zwickl, al tedesco Manfred Bischoff, all’inglese Anthony Wyand e alla presidente della Confindustria polacca. Per Allianz resta Helga Jung, così come l’indipendente – nella lista targata Assogestioni – dovrebbe restare Letizia Reichlin. Per quanto riguarda le vice presidenze, invece, Fois – unico rappresentante della Fondazione Cariverona – dovrebbe svolgere il ruolo di vicario, mentre un altro vice sarà senz’altro Palenzona. Altro capitolo delicato, i rappresentanti delle piccole Fondazioni: del prossimo board faranno parte i delegati di Cassamarca e Banco di Sicilia, mentre tra tre anni dovrebbero entrare al loro posto i rappresentanti di CrTrieste e Manodori, in una sorta di rappresentanza a rotazione.


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