“Il rilancio delle affermazioni con le quali il Governatore Lombardo, dichiara che non intende festeggiare i 150 anni dell’unità d’Italia, dimostrano, ancora una volta di che pasta è fatto il Presidente della Regione. La convinzione, infatti, che l’unità non sia da festeggiare perché è stata fatta male dimostra in maniera evidente che il Governatore non distingue tra la valutazione su come è avvenuta e la valutazione su ciò che essa rappresenta nella coscienza, nella cultura e nell’animo degli italiani di Sicilia”.
Lo afferma il senatore Domenico Nania, coordinatore regionale del Pdl siciliano, che sottolinea come “le argomentazioni di Lombardo ricordano quelle che i separatisti e i loro fiancheggiatori occulti e contigui alla mafia invocavano per nascondere la loro tesi di fondo: meno Stato al Sud”. “Resto convinto – sostiene Nania – che Lombardo rappresenta l’epilogo di una classe dirigente figlia di un regime corrotto che non ha saputo, per oltre 50 anni produrre un modello di sviluppo e una classe dirigente all’altezza del suo compito. Procedere per nomine dei ‘trombati’, commissariare la politica e realizzare il ribaltone, scippando il voto degli elettori e portando al governo chi ha perso le elezioni, rappresenta il massimo dell’immoralità politica perché diffonde sfiducia, rabbia e disaffezione”.
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