Università alle urne per il cda | Corsa a 7 per il nuovo triennio - Live Sicilia

Università alle urne per il cda | Corsa a 7 per il nuovo triennio

L'Università di Palermo

Il 28 aprile in 3.500 tra docenti e personale amministrativo alle urne. Ecco i candidati.

Università di Palermo
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7 min di lettura

PALERMO – Sette candidati per quattro poltrone. Sono sette i professori ordinari dell’Ateneo in corsa per il Consiglio di Amministrazione dell’università di Palermo retta da Fabrizio Micari. Circa 1.500 docenti, ma anche i quasi 2.000 del personale tecnico amministrativo, sono chiamati alle urne per il rinnovo del CdA per il triennio, che resterà in carica fino al 2019. Solo quattro docenti tra i candidati saranno eletti consiglieri, mentre solo uno tra il personale tecnico amministrativo di ruolo nell’Ateneo siederà in Consiglio. Le votazioni per il rinnovo del CdA avranno luogo il 28 aprile, contestualmente a quelle per l’elezione del Senato Accademico, dalle ore 8.30 alle ore 16, mentre quelle del personale tecnico amministrativo saranno il 4 e il 5 maggio.

Andrea Pace, Cinzia Cerroni, Massimo Midiri, Giuseppina Campisi, Enrico Napoli, Annamaria Bartolotta e Alessandro Riccobono sono i sette papabili professori candidati per le cinque macroaree dell’Ateneo che garantiranno il pluralismo in Consiglio. La prima che abbraccia le scienze, dalle facoltà di matematica, chimica, fisica, scienze biologiche e agraria, vede candidati Pace e Cerroni. Per la seconda, la macroarea di medicina e chirurgia, in lizza ci sono Midiri e Campisi. Per la macroarea 3 degli ingegneri e degli architetti, il candidato è Napoli, mentre per la 4, che rappresenta le scienze umanistiche, da lettere a filosofia, fino a scienze della comunicazione, l’unica in corsa è la Bartolotta. Infine, per la quinta macroarea, del segmento accademico di giurisprudenza, scienze politiche ed economia, il candidato espresso è Riccobono. Tutti e sette i candidati sono eleggibili, indipendentemente dalla macroarea di riferimento.

Il Consiglio d’Amministrazione, presieduto dal rettore Fabrizio Micari, eletto lo scorso anno, è scelto su base di Ateneo. Dopo la votazione, il Senato Accademico – anch’esso in corsa per il rinnovo -, procede alla designazione degli eletti sulla scorta delle preferenze dei voti, a condizione che sia stato raggiunto il 5 per cento dei voti tra gli aventi diritto. E verifica, inoltre, la concorrenza di tre fattori: l’appartenenza di ciascun designato a una macroarea diversa, la presenza di un esponente di ciascuna fascia e la rappresentanza interna delle macroaree. La macroarea non eletta viene ‘riprotetta’ dallo stesso rettore che propone due consiglieri esterni. Uno con competenze riferibili alla macroarea che non ha espresso alcun componente, l’altro invece, non appartenente ai ruoli dell’Ateneo. Il mandato è rinnovabile per una sola volta. I seggi saranno tre. Il primo nell’atrio interno dello Steri, nella Sala delle Armi. Il secondo al piano terra dell’edificio 7 della Scuola Politecnica, nell’aula Capitò. Il terzo, infine, nell’aula igiene della scuola di Medicina e Chirurgia del Policlinico universitario Paolo Giaccone, al civico 3 di via del Vespro. I 1.500 docenti aventi diritto al voto potranno votare indistintamente in uno dei tre seggi. 

I CANDIDATI. Sono sette i candidati per il Consiglio d’Amministrazione dell’Università degli studi di Palermo. Ad ognuno di loro abbiamo chiesto cosa farebbe da consigliere per migliorare Unipa durante il triennio e cosa proporrebbe per evitare l’emigrazione degli studenti.

Giuseppina Campisi è professore ordinario di Malattie Odontostomatologiche. Oggi è direttore vicario del dipartimento Di.Chir.On.S., coordinatore del dottorato in oncologia ed è stata senatore accademico per gli associati dal 2009 al 2011, responsabile dell’unità di medicina orale del Policlinico. È stata componente della Commissione Brevetti e del Consiglio Scientifico d’Ateneo. Inoltre, è presidente della consulta scientifica nazionale del collegio dei docenti di odontoiatria. Per la professoressa Campisi, candidata della macroarea 2, “bisogna avere una visione strategica per superare la logica della gestione ordinaria, per la valorizzare didattica, ricerca e trasferimento tecnologico, anche mediante un’amministrazione efficiente e trasparente”. Inoltre, “bisogna migliorare i servizi per lo studente, innovando e potenziando la didattica, affinché Unipa venga percepita da giovani e famiglie come un ateneo dove la conoscenza si crea e si trasmette come passaporto decisivo per il loro futuro”.

Andrea Pace, dopo una laurea in chimica oggi è professore associato di Chimica Organica. All’interno dell’Università degli studi di Palermo, nell’ambito gestionale, è Amministratore Unico società in house, ovvero “Sintesi s.r.l.”, componente della Commissione Brevetti e delegato alla ricerca per il dipartimento ‘STEBICEF’ ed è già stato componente del CdA dal 2009 al 2013. Per migliorare Unipa durante il triennio che si apre secondo Pace “si dovrebbero introdurre dei meccanismi per trasformare l’improduttiva ‘competizione interna’ in una migliorata ‘competitività esterna’, riproducendo le realtà positive con la collaborazione tra le strutture dell’Ateneo”. Per evitare l’emigrazione degli studenti, prosegue Pace, “la sola qualità didattica non basta. Il miglioramento logistico e il potenziamento dell’orientamento professionale renderanno Unipa un valido attore nella costruzione del futuro dei nostri studenti”.

Cinzia Cerroni è laureata in matematica a La Sapienza di Roma ed è ricercatore in Matematiche Complementari. È, anche, componente della commissione scientifica dell’Unione Matematica Italiana (UMI) e della Commissione Nazionale per l’insegnamento della Matematica (CIIM), nonché delegata del Rettore a coadiuvare il coordinatore del COT per l’orientamento delle cinque macroaeree e componente del Senato Accademico. Per Cerroni, candidata della macroarea 1, “bisogna porre sempre di più al centro lo studente, ad esempio aumentando le attività di tutorato. Nel triennio bisognerebbe aumentare l’informatizzazione e incentivare i docenti, per le attività aggiuntive e dare fondi per la ricerca di base”. Inoltre, precisa che “è necessario far crescere il collegamento tra scuola e università mediante attività di orientamento, stage, public engagement, alternanza scuola-lavoro. Intensificare i rapporti tra i corsi di studio e le aziende per favorire il placement”.

Massimo Midiri, laureato in medicina e specializzato in radiodiagnostica, è professore ordinario di Radiologia, direttore vicario del dipartimento di biopatologia e biotecnologie mediche, direttore della scuola di specializzazione in Radiodiagnostica del Policlinico universitario Giaccone e delegato del Rettore per i servizi museali d’Ateneo. Inoltre, è primario del reparto di diagnostica per immagini alla Fondazione San Raffaele-Giglio di Cefalù. “Per il prossimo triennio vorrei riaffermare l’università come istituzione sociale, promuovere l’internazionalizzazione della ricerca, assegnare ai dipartimenti il massimo livello di autonomia, porre la massima attenzione al ruolo del docente da valorizzare nella sua missione istituzionale”. Inoltre per Midiri, candidato della macroarea 2, “bisogna migliorare l’offerta formativa con la creazione di corsi di studio ‘spendibili’ nel contesto nazionale ed europeo, e le procedure per il riconoscimento del sostegno economico agli studenti”.

Enrico Napoli, laureato in ingegneria civile con un dottorato di ricerca in ingegneria idraulica alla Federico II di Napoli, è professore associato di idraulica. È, ad oggi, coordinatore vicario del CDS in ingegneria per l’ambiente e il territorio, componente del comitato editoriale della rivista ISI “Civil Engineering”, nonché componente del Senato Accademico dal 2010 in qualità di rappresentate degli associati e coordinatore della commissione didattica del Senato Accademico. Per il candidato della macroarea 3, guardando al triennio, “è necessario investire sul futuro rafforzando la capacità di ricerca con più borse di dottorato, fondi per la ricerca di base e ingresso di nuovi ricercatori”. Per altro, “bisogna migliorare i servizi per gli studenti semplificando e velocizzando le procedure, investendo sulla manutenzione di aule e laboratori e accorciando la distanza tra la formazione e gli sbocchi professionali”.

Annamaria Bartolotta è professore associato di Glottologia e Linguistica Generale. Laureata in lettere classiche, è componente della commissione della carta europea dei ricercatori – per cui Unipa ha ricevuto dalla Comunità Europea il riconoscimento dell’‘excellence in research’ -, della commissione relazioni internazionali d’ateneo (CoRI) e della commissione paritetica d’ateneo per il corso di laurea in lettere e per la mobilità internazionale. È stata componente della giunta di dipartimento di Scienze Umanistiche. La sua idea per il triennio è di “una governance trasparente, aperta alla partecipazione di tutte le aree scientifiche dell’Ateneo per restituire centralità al ruolo formativo dell’università nei confronti del territorio e della società civile”. Inoltre, per la candidata della macroarea 4, “bisogna investire su spazi e servizi che siano di supporto a un’offerta didattica attrattiva e con corsi interdisciplinari qualificati a livello internazionale”.

Alessandro Riccobono, laureato in giurisprudenza, è ricercatore di diritto del lavoro. È componente del Consiglio d’Amministrazione ed è stato, per due anni, consulente dell’Assessorato Regionale all’istruzione e formazione professionale. Per il candidato della macroarea 5 “le parole chiave per migliorare Unipa nel triennio sono programmazione e sviluppo. Puntare su politiche di investimento che incrementino la qualità dei servizi, l’efficienza dell’organizzazione amministrativa e il sistema di reclutamento”. Precisa, inoltre, che “diversificare l’offerta formativa e promuovere corsi più attrattivi non basta per evitare il fenomeno dell’emigrazione degli studenti. Occorre stimolare il dialogo con istituzioni e stakeholders, implementare politiche di sostegno del diritto allo studio per ampliare gli sbocchi occupazionali sul territorio. È fondamentale promuovere la visibilità dell’Ateneo, potenziando la web accessibility”.

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