PALERMO – Annullata con rinvio la custodia cautelare per Francesco Urso, condannato in primo e secondo grado a 4 anni e 8 mesi di carcere per lesioni e detenzione illegale di arma. Lo ha deciso la Corte di Cassazione accogliendo la richiesta degli avvocati Giovanni Castronovo e Ornella Butera.
Sarebbe stato lui a fare fuoco contro Luigi Cona, scatenando il pomeriggio di follia culminato nell’omicidio di Mirko Sciacchitano. Il 3 ottobre 2015 due uomini a bordo di uno scooter Sh 300 di colore bianco arrivarono al civico 4 di via dell’Allodola. Avevano il volto coperto dai caschi integrali, ma secondo i pm si trattava di Urso e Sciacchitano. Uno dei due fece fuoco contro Cona, titolare della rosticceria “al Bocconcino”.
Il giudice per le indagini preliminari aveva deciso di concedergli gli arresti domiciliari e cioè una misura cautelare meno afflittiva alla luce del “tempo trascorso dalla commissione dei fatti” e tenuto conto “dell’avanzato stato del procedimento” che si è concluso con la condanna. Il pubblico ministero aveva fatto ricorso al Riesame, non solo puntando sulla pericolosità di Urso, ma anche perché l’istanza accolta dal Gip con cui la difesa aveva chiesto la concessione dei domiciliari andava notificata pure alla parte offesa. Il Riesame e la Cassazione gli aveva dato ragione su questo punto prima ancora di entrare nel merito.
Nel corso del processo di appello gli avvocati Giovanni Castronovo e Ornella Butera hanno presentato un nuovo ricorso ora accolto dalla Cassazione. Si dovrà rivalutare la decisione. Urso si trova ai domiciliari con il braccialetto elettronico.