PALERMO – Soggiorni in hotel di lusso – più di venti vacanze – e mazzette in contanti. C’è tutto questo alla base di quello che i magistrati definiscono “il consolidato, stratificato ed articolato rapporto criminoso instaurato dal funzionario pubblico Gianfranco Cannova con l’imprenditore catanese Domenico Proto, detto Mimmo”.
Proto è presidente della Oikos, la società che gestiva lo smaltimento di rifiuti nella discarica di contrada Tiritì, a Motta Sant’Anastasia. Cannova aveva presentato all’assessorato regionale al Territorio e ambiente la richiesta per ampliare la discarica nella vicina contrada ‘Valanghe d’Inverno’. La Oikos è un colosso del settore. Nel 2011 ha fatturato 30 milioni di euro, saliti a 45 nel 2012. Il previsto ampliamento aveva scatenato la reazione di alcuni comitati “No discarica”, preoccupati per la salute pubblica.
Un affare milionario che Proto non poteva rischiare di mandare all’aria e si sarebbe “servito” della collaborazione di Cannova. E così quando, il 12 settembre 2011, Proto gli chiedeva informazioni (“Sai se domani è stata organizzata una visita in discarica da Palermo”), il funzionario lo metteva in guardia: “… domani l’ing Michelon (Domenico Michelon dell’Arpa ndr) domani alle ore 09:00 vengono a fare un controllo con ing Polizzi (Alberto Polizzi, dipendente del Dipartimento ndr) e un consulente dell’assessore per le problematiche del comitato no discarica”. Cannova non sembrava preoccupato, ostentava sicurezza: “Per quanto riguarda domani, domani c’è questa riunione e tra l’altro Michelon e Pulizzi… che non gliene fotte niente di questa cosa. La stanno facendo soltanto perché glielo ha ordinato l’assessore… non sono interlocutori che vengono per fare casino o per fare danno anche perché io gli l’ho detto a Michelon acquisisci i verbali dell’Arpa… prendendoti i verbali dell’Arpa non hai bisogno di fare niente… perché sta facendo queste cose. Perché l’assessore praticamente ha letto i giornali e sulla scorta dei giornali che hanno scritto che non sono state risposte… non sono state date risposte all’interrogazione di Burtone”.
Onde evitare di farsi trovare impreparati, però, Cannova decide di acquisire lo stesso delle informazioni. Tre giorni dopo contattava dopo Federico Vagliasindi (allora consulente dell’assessore regionale all’Energia Giosuè Marino) che era stato designato per partecipare all’ispezione: “Le ripeto la questione non è urgentissima… volevo concordarla con lei per studiare una linea comune tutto qua… per vedere se lei concordava con il mio pensiero”.
In ballo c’era un affare enorme, visto che la Oikos si era portata avanti con i lavori, spendendo 28 dei 31 milioni di euro necessari per l’ampliamento della discarica. E così il 10 ottobre Cannova passava a Proto una nuova notizia riservata: “Il fascicolo è in mano a Mimmo e stasera mi dice se va bene”. Alle 20 e 36 dello stesso giorno scriveva. “I documenti vanno bene. Domani mi faccio spedire da Veronica la firma digitale e presento il tutto”. Veronica era una collaboratrice di Proto. Cannova, dunque, scrivono i pm, “ si è interessato di seguire, passo passo, tale pratica amministrativa addirittura concordando con il Proto le fasi successive”.
Più che un funzionario pubblico, dunque sarebbe stato al soldo di Proto. In cambio di cosa? Innanzitutto di viaggi e soggiorni. Tutti extra lusso. Nel novembre 2011 l’imprenditore catanese ha pagato al dipendente la trasferta a Rimini in occasione della fiera Ecomondo sul riciclo di rifiuti. “Ti ho messo partenza da Catania, vedi… perché se no dovevi… – diceva proto a Cannova -. Fai una cosa, parla con Veronica…. dagli l’input qual è la disponibilità e ti faccio cambiare tutte cose”. E Cannova ricambiava con informazioni preziose: “Senti, vedi che è arrivato l’altro documento che praticamente parla di nuovo di e… annullamento del decreto AIA nei confronti di Oikos… ora faccio i fax e glieli faccio arrivare a Veronica, quindi questa cosa continua, è quella del direttore, pensavo fosse finita e invece continua”.
Proto temeva il ritiro dell’autorizzazione: “Da parte di chi arriva questo documento?”. Risposta: “ Da parte del direttore, che, praticamente, gli ha scritto l’ufficio di gabinetto dell’assessore, perché ha avuto la richiesta da parte della Prefettura. Ufficio di presidenza, segreteria tecnica, da parte del presidente… della… della Regione… Scrive Arnone perché vuole risposta la Monterosso, Patrizia Monterosso, ch’è il capo di gabinetto di Lombardo… te lo faccio arrivare tramite fax.. ehm… stasera vattelo a prendere in ufficio”. Cannova è partito per Rimini, portandosi dietro il “documento in originale” e ha alloggiato al Grand Hotel. Cinque stelle lusso. Il conto – 717 euro – è stato pagato con carta di credito di Proto. E non è l’unico soggiorno.
Dal 3 al 7 gennaio 2012 Cannova, con tutti i suoi familiari, ha dormito all’Hotel Baja Verde di Acicastello. Sempre a spese della Oikos. È stato lo spunto investigativo per andare a ritroso nel tempo e scoprire che tra il 2008 ed il 2012 i Cannova hanno soggiornato venti volte nello stesso albergo. Le fatture erano tutte intestate, tranne una, alla Oikos per un totale di 31.152. D’altra parte, secondo i poliziotti della Sezione reati contro la pubblica amministrazione della Suadra mobile di Palermo, i servigi di Cannova sarebbero stati decisivi per gli affari dell’imprenditore.Era, ad esempio, lo stesso Cannova a suggerire al Proto di chiedere l’aumento della tariffa per il conferimento dei rifiuti in discarica: “Quindi, se tu vuoi, la revisione della tariffa, non della TIA (Tariffa Igiene Ambientale ndr), della tariffa la puoi chiedere a me direttamente… Mimmo… Mimmo… una cosa una cosa sola. La tariffa di 5 anni fa, ma tu lo sai il gasolio a quanto era 5 anni fa?… ti do un’altra chiave di lettura, un’altra soluzione. E…io sto mettendo avanti l’aggiornamento… ora a febbraio programmo la prima conferenza… in occasione dell’approvazione dell’AIA dell’aggiornamento… e tutto questo incide, incide tantissimo. Ecco perché non si può tenere quella tariffa. Infatti la questione va rivista, però la camuffiamo, come AIA. Capisci?”.
Viaggi, ma anche soldi in contanti. Come emergeva da una conversazione fra Cannova e il figlio che, sostengono gli aggiunti Agueci e Petralia e il sostituto Picchi, si commenta da sola: “Se io lavoro mi da… mi da soldi pe… non regala nessuno niente”; “Se tu li meriti perché sei bravo e lavori, te li danno”; “Ma tu con Mimmo ci collabori?”, “Certo”; “E quindi te li da i soldi?”; “Certo”; “Quanti soldi ti ha dato?”, “Dipende quello che faccio, se guadagno 10.000 mi da 10.000, se guadagno 5.000 mi da 5.000”.