Vado al Massimo |I giovani all'Opera - Live Sicilia

Vado al Massimo |I giovani all’Opera

Sdoganare la lirica all'interno del panorama musicale giovanile. Questo lo scopo principale del progetto dei “Giovani per il Teatro Massimo”, associazione per avvicinare i ragazzi al teatro e alla musica.

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PALERMO – Se chiedi ad un palermitano cosa rappresenti per lui il teatro Massimo, ti guarderà dritto negli occhi e con orgoglio e fierezza ti risponderà che è il simbolo della città, ovvero di quel patrimonio artistico e culturale vastissimo e bellissimo che il resto del mondo ci invidia. Se domandi, sempre allo stesso palermitano quando è stata l’ultima volta che vi ha messo piede dentro, nella maggior parte dei casi, ci si sentirà rispondere, non senza un filo d’imbarazzo, che non c’è stata mai stata una prima volta. C’è, infatti, un pregiudizio duro a morire che pesa sul teatro Massimo, da sempre presentato come luogo per una ristretta élite, per gente snob, per quei tipi “precisi” e incravattati, e comunque come un coronamento della formazione del buon principino, di castiglionesca memoria, che di decade in decade si è evoluto e si è trasformato attraverso diversi stereotipi che però non ne hanno cambiato la sostanza.

E poi ci sono sette ragazzi che credono fermamente che il teatro Massimo sia un luogo per tutti, che entrarvi almeno una volta nella vita, sedersi tra le fila delle poltroncine di velluto rosso costituisca una sorta di rito pagano di iniziazione alla fantasia, e che sia proprio il luogo ideale per coloro che vivono di immaginazione, che lasciano libero il corso delle emozioni, che sanno veder prendere forma su un palcoscenico quella favola che diventa vita e che alla vita dà uno spessore diverso.

E così questo gruppo di studenti universitari, Walter Vitale, Cinzia Bennardo, Martina Montanari, Nicoletta Nicosia, Salvatore Perrino, Maria Linda Piccione, Vincenzarita Prisinzano, ha deciso di creare un ponte tra tradizione e innovazione, tra il mondo della musica classica e quello degli studenti, dando vita a un’associazione, “I giovani per il Teatro Massimo”.

Collaborano con il teatro per tutto ciò che riguarda il coinvolgimento dei giovani under30. Sono convinti che, attraverso il mondo del teatro, e dell’arte in generale, si possa conoscere meglio la propria natura, il mondo in cui viviamo e i valori universali che lo regolano. “L’opera ingloba tutto questo in una forma di spettacolo ‘spettacolare’: tutti i settori dell’arte vengono coinvolti e ognuno può farsi trasportare da quello che maggiormente lo attrae. Lo spettacolo dal vivo è inoltre qualcosa che non può lasciarti indifferente, quello che diciamo sempre è che la nostra missione è quella di attirare i ragazzi in teatro, poi ci pensa l’opera a farli tornare.”

“L’idea – dichiara Walter Vitale, presidente dell’associazione – nasce dalla voglia di andare a teatro circondati da altri ragazzi e dalla voglia di contribuire al rinnovamento del pubblico e di far conoscere l’opera a chi la giudica basandosi su troppi luoghi comuni”. “Spesso mi chiedevo come poter invogliare i ragazzi a venire in teatro. Durante l’iniziativa ‘Ambasciatori del Teatro Massimo’, ho incontrato ragazzi bravissimi, che si sono lasciati trascinare in questo progetto. Senza il loro contributo, la mia idea iniziale non si sarebbe mai concretizzata”.

L’unione fa la forza, anche e soprattutto per superare le complicazioni che di certo non mancano lungo il cammino. E l’antagonista in questione ha un nome: burocrazia. Sono giovani, niente soldi, ma tante risorse: “Inizialmente abbiamo manifestato la nostra voglia di fondare l’associazione al professor Cognata, sovrintendente in carica durante il nostro stage, il quale era entusiasta dell’iniziativa. Una volta avuta la “benedizione” del teatro abbiamo stilato uno statuto e abbiamo provveduto alla registrazione dell’associazione. La burocrazia non è complicatissima, ma è molto insidiosa e crea difficoltà per i nervi. Abbiamo superato i momenti di sconforto, derivanti dalle code che si trovano negli uffici pubblici, ripetendo, come fosse un mantra, che era per una buona causa”.

In questo percorso ad ostacoli, i ragazzi non sono mai lasciati soli dalla Fondazione del teatro Massimo, che li ha supportati fin dall’inizio. “Anche adesso che la dirigenza è cambiata abbiamo trovato il sostegno del commissario straordinario Guttuso, il quale è felice della nostra iniziativa e ci ringrazia ogni volta che può per il supporto che diamo alla diffusione delle attività della Fondazione fra i ragazzi”.

E i ragazzi usano gli strumenti del comunicare dei giovani: blog, social network come Facebook e Twitter, ma anche incontri nei locali dove generalmente i coetanei chiacchierano all’ora dell’aperitivo. “Siamo partiti col piglio giusto registrando un ampio consenso con più di 100 tesserati in una settimana, più di 700 fan nella nostra pagina Fb, tre eventi andati benissimo e un ciclo di conferenze che partirà il 4 febbraio presso la libreria Broadway”. Saranno quattro gli incontri dedicati ai ragazzi nei quali verranno presentate le opere giovanili di quelli che poi sono diventati grandi compositori del romanticismo tedesco (Brahms, Schumann, Mendelssohn e Schubert). Hanno ancora tantissimi progetti in cantiere, nonostante siano appena all’inizio. Di certo c’è che, come diceva un noto cantautore che ben poco ha a che vedere con la lirica, vanno al Massimo e vanno a gonfie vele.


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