"Vaiolo delle scimmie, ragno violino e Covid: vi dico come stanno le cose"

“Vaiolo delle scimmie, ragno violino e Covid: vi dico come stanno le cose”

I consigli dell'infettivologo e gli 'incubi' dell'estate
INTERVISTA AL PROFESSORE CASCIO
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Professore Antonio Cascio, infettivologo e primario al Policlinico, notissimo professionista delle salute, parliamo dei tre argomenti molto discussi per ora?
“Sono pronto”.

Partiamo dal Covid su cui ricominciano ad arrivare notizie a vario titolo.
“Il Covid continua a circolare. Tanti hanno soltanto i sintomi di una forte influenza. Nessun allarmismo, comunque. Siamo stati più volte vaccinati e abbiamo preso l’infezione: questa è una protezione importante”.

I fragili?
“C’è sempre il problema degli immunocompromessi, soprattutto anziani, che non sviluppano le difese e che devono prestare molta attenzione. Presto sarà disponibile un nuovo anticorpo monoclonale”.

Il Covid resterà con noi?
“Sì, ci farà compagnia per sempre. Ma, come per ogni coronavirus, avremo via via delle forme di convivenza meno rischiose”.

Andiamo al vaiolo delle scimmie.
“Purtroppo questa nuova variante è più diffusiva e sembra associata a una mortalità più elevata, dieci volte maggiore. Mi pare normale che ci sia apprensione”.

Com’è la situazione?
“Al momento i casi sono soprattutto in Africa. Ma la globalizzazione aiuta il diffondersi del contagio, gli immunocompromessi sono ovviamente più a rischio. Abbiamo avuto qualche caso sospetto, per ora, a Palermo. Ma non era vaiolo delle scimmie”.

Le terapie?
“Il farmaco antivirale che è stato usato non funziona. L’arma migliore resta la profilassi vaccinali. In Sicilia il vaccino ancora non c’è, ma arriverà. Il vaiolo delle scimmie si trasmette con contatti diretti stretti e con i rapporti sessuali”.

Come infettivologo avrà incontrato parecchi pazienti morsi dal ragno violino. E siamo al terzo ‘spauracchio’.
“Qualcuno sì. L’osservazione è essenziale. Bisogna prestare molta attenzione alla lesione per capire il tipo di morso. Se è probabile che sia un ragno violino, se il tessuto va in necrosi, se spunta una bollicina viola, c’è solo una cosa da fare”.

Quale?
“Andare subito in ospedale”.


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