Catania – “Sono perfettamente consapevole della legittima aspettativa dei nostri studenti, che reclamano spazi nei quali poter effettuare confortevoli e proficue attività didattiche, ma anche residenziali, culturali, ricreative e di socializzazione. Proprio la settimana scorsa abbiamo consegnato alla Scuola di Medicina un nuovo polo didattico e, come ho annunciato in occasione dell’inaugurazione, stiamo lavorando alla rimodulazione degli edifici siti in via Androne, quasi del tutto abbandonati dai dipartimenti scientifici che si sono trasferiti alla Torre Biologica, e – in sinergia con il Comune – alla progettazione di un campus universitario nell’area di via Plebiscito che verrà prossimamente lasciata libera dal vecchio ospedale Vittorio Emanuele.
La valorizzazione del grande patrimonio immobiliare e tecnologico accumulato in decenni di investimenti, è una priorità dell’amministrazione di Ateneo. La disponibilità di strutture sicure ed adeguate è infatti condizione necessaria ai fini del mantenimento di un’elevata qualità nello svolgimento dell’attività accademica.
E’ un obiettivo che intendiamo perseguire attraverso quelle azioni di edilizia e di manutenzione necessarie a mantenere elevato il prestigio patrimoniale dell’Ateneo, nonché modulando opportune politiche di utilizzazione, attraverso le quali poter conseguire economie di scala.
Stiamo conducendo una puntuale analisi, sia dell’attuale patrimonio edilizio sia delle opere in corso di esecuzione al fine di azzerare completamente gli affitti residui.
Al fine di finanziare in modo organizzato e strutturato il mantenimento del patrimonio e tutti gli interventi necessari, riteniamo fondamentale innanzitutto un rapporto sinergico con gli Enti pubblici territoriali con l’obiettivo di individuare possibili partenariati per l’accesso a risorse esterne, con particolare riferimento a quelle della Comunità Europea; ma anche la costruzione di sinergie con i privati per iniziative ad esempio di Project financing supportate da convenzioni con l’Ateneo.
Ciò detto, è necessario ricordare che già negli ultimi due anni l’Ateneo ha avviato un processo di razionalizzazione che ha portato all’azzeramento degli affitti di Palazzo Hernandez e via Umberto con un risparmio di circa 600 mila euro per ogni anno. Appena saranno terminati i lavori di ristrutturazione dell’immobile di proprietà di Via San Nullo, potranno essere liberati anche i locali di Piazza Bellini e di Via di Sangiuliano.
Mi sembra opportuno aggiungere alcune precisazioni, in merito ai casi segnalati dagli studenti, con i quali siamo sempre disponibili a confrontarci.
Per quanto riguarda l’edificio di via Umberto, che in passato ha ospitato alcune aule del Centro orientamento e formazione, il Centro di documentazione europea, la sede della radio e della web tv d’Ateneo, esso non è mai stato di proprietà dell’Università di Catania, ma concesso in locazione all’Ateneo fino al giugno 2016, termine oltre il quale l’amministrazione dell’Università non ha reputato opportuno rinnovare l’affitto, vista anche l’esosità del canone.
Nell’ottica di una razionalizzazione degli affitti passivi e del miglior utilizzo delle strutture, tutti gli uffici e le attività prima ospitati in quell’immobile sono adesso stati ricollocati in edifici di proprietà, ottenendo un sensibile contenimento della spesa a vantaggio dei servizi per la didattica e per la ricerca, oltre che benefici logistici e d’immagine.
Non rinnovando l’affitto dello stabile di via Umberto, l’Ateneo ha quindi optato per valorizzare i locali di sua proprietà abbandonando una struttura molto costosa e oltretutto dimostratasi avulsa dal contesto universitario.
La Città della Scienza di via Simeto è una struttura di prestigio nella quale l’Università di Catania ha investito molto, grazie a un finanziamento iniziale del ministero, e nella quale continua a credere, tanto da essere organicamente inserita all’interno del Sistema museale d’Ateneo. Grazie all’impegno personale di docenti e personale, la struttura è stata allestita e resa fruibile per alcuni periodi, nei quali ha ospitato mostre e altre iniziative culturali, richiamando parecchi visitatori. Per quanto riguarda la sua apertura permanente, siamo costantemente al lavoro per individuare e ottenere quei finanziamenti che servirebbero a far decollare definitivamente una struttura che può avere una forte connotazione didattica per gli studenti e per tutti i cittadini, sull’esempio di analoghe strutture divulgative realizzate in altre città.
Infine, per quanto attiene all’auditorium di via Plebiscito (ex sede Gil ed ex Cpo Experia), la struttura è stata ristrutturata dalla Soprintendenza per farne un auditorium da assegnare all’Ersu di Catania, in attesa che vengano ultimati alcuni collaudi più volte sollecitati dalla presidenza dell’Ersu, e risolti alcuni problemi tecnici. L’Università si rende disponibile a concorrere alla spese e alla gestione, finalizzata ad iniziative culturali, da realizzare in convenzione con l’Ersu, quando sarà pronta. Certamente, condividiamo la richiesta degli studenti e dei cittadini affinché questo iter si concluda nel più breve tempo possibile, in maniera da poter restituire questo prestigioso immobile alla fruizione pubblica”.
Mi chiedo come faccia il rettore a non parlare, nella Sua risposta, di eventuali responsabilità amministrative ed erariali perlomeno per alcuni di questi affitti, visto che persino gli studenti universitari dubitano della economicità di queste scelte!
E’ una critica pesante se si pensa che sono i soldi degli studenti, frutto di sacrifici delle famiglie e del lavoro degli studenti.
vorrei sapere dal magnifico rettore cosa pensa della vicenda descritta nell’articolo seguente e se può quantificare lo sconto, ivi descritto:
“Un contratto pesante è quello stipulato con la Vir immobiliare – del gruppo imprenditoriale Virlinzi – per un palazzo in piazza Vincenzo Bellini. Diversi gli uffici ospitati, con un canone da 229mila euro più Iva. Il legame tra ateneo e gli imprenditori etnei emerge anche da un altro contratto immobiliare, quello per l’acquisto del polo didattico di via Roccaromana destinato al dipartimento di Giurisprudenza e intitolato – grazie a uno sconto proposto nel 1997 all’allora rettore Enrico Rizzarelli – alla memoria di Giuseppina Virlinzi. ”
http://catania.meridionews.it/articolo/35644/unict-un-patrimonio-di-palazzi-terreni-e-isole-ma-si-pagano-affitti-per-piu-di-un-milione-di-euro/
e vorrei sapere se il rettore ritiene opportuno contrarre con tale ditta ed intitolare l’aula studio di giurisprudenza in base ad un accordo raggiunto con detta società il cui amministratore è stato arrestato, per fatti non collegati, come si legge in questo articolo:
http://www.ragusanews.com/articolo/62264/catania-hanno-arrestato-giuseppe-virlinzi
E prego la redazione, non soltanto di pubblicare il commento, ma di porre al sig, rettore direttamente la domanda , dedicando un apposito articolo alla risposta, trasparentemente!!
chiedo al movimento 5 stelle di chiarire queste vicende.
Il Magnifico Rettore non vede in nessun caso alcuna responsabilità amministrativa ed erariale per questa gestione?
ha già deciso, in fretta, che non c’è mai stato nella storia dell’università alcuno spreco per la vicenda delle locazioni?
e vorrei ricordare che il contratto di affitto per la segreteria di via landolina scade nel novembre 2019, quindi l’università ha continuato ad affittare fino alla scadenza naturale del contratto, nonostante vi siano stati anni per provvedere diversamente, reperendo immobili pubblici di proprietà.
Per esempio, sull’affitto della segreteria non avete nulla da rilevare? e sulla intitolazione della ex officina di via roccaromana?
come è stato individuato l’immobile? quale sarebbe lo “sconto” per ottenere in cambio l’intitolazione? chi lo ha deciso? non è strano che l’università si obblighi ad un facere, cioè intitolare l’aula studio in cambio di prezzi scontati?
sapete che con i soldi pagati di affitto in pochissimi anni l’università poteva avere una segreteria di proprietà ed invece non ha nulla?
cosa dice il movimento 5 stelle? e la corte dei conti?
questo un articolo di giornale ”
Un contratto pesante è quello stipulato con la Vir immobiliare – del gruppo imprenditoriale Virlinzi – per un palazzo in piazza Vincenzo Bellini. Diversi gli uffici ospitati, con un canone da 229mila euro più Iva. Il legame tra ateneo e gli imprenditori etnei emerge anche da un altro contratto immobiliare, quello per l’acquisto del polo didattico di via Roccaromana destinato al dipartimento di Giurisprudenza e intitolato – grazie a uno sconto proposto nel 1997 all’allora rettore Enrico Rizzarelli – alla memoria di Giuseppina Virlinzi. ”
http://catania.meridionews.it/articolo/35644/unict-un-patrimonio-di-palazzi-terreni-e-isole-ma-si-pagano-affitti-per-piu-di-un-milione-di-euro/
il magnifico rettore ritiene opportuno che l’università abbia contratto e debba mantenere l’intitolazione dell’aula studio di giurisprudenza di via roccaromana sulla base di un accordo stipulato con una ditta il cui amminsirtatore è stato arrestato:
http://catania.meridionews.it/articolo/40438/arrestato-limprenditore-giuseppe-virlinzi-e-accusato-di-corruzione-in-atti-giudiziari/
non sarebbe meglio rimuovere quella targa ed intitolare l’alula studio a personaggi che si sono distinti per la condotta incensurabile?
no? dobbiamo accettare il polo virlinzi, per questo “sconto”?
incredibile il silenzio del movimento 5 stelle.
non vi voterò, perchè se tacete siete come gli altri partiti.
perchè al redazione non va a chiedere chiarimenti al rettore ed al movimento 5 stelle, che ha preso in parlamento una quantità di deputati ciclopica ma non ha sollevato il problema?