CATANIA – Indagini a pieno regime per fare luce sulla morte di Vanessa Zappalà, la donna di 26 anni uccisa ieri ad Aci Trezza dal suo ex fidanzato Antonino ‘Tony’ Sciuto. Nelle ultime ore i Carabinieri si sono concentrati soprattutto sull’arma del delitto e sulle modalità con cui Sciuto venisse a sapere degli spostamenti della sua vittima.
Le analisi del medico legale
Nulla osta della Procura di Catania alla restituzione ai familiari del corpo di Tony Sciuto, dopo che il medico legale ha concluso l’ispezione cadaverica ed eseguito lo stub sull’uomo alla ricerca di presenze di polvere da sparo sul corpo, e in particolare sulle mani. I magistrati titolari dell’inchiesta hanno invece confermato l’autopsia su Vanessa.
La pistola e i pedinamenti
I carabinieri del comando provinciale di Catania stanno continuando le indagini per trovare l’arma del delitto, una pistola calibro 7,65, e capire come Sciuto ne sia entrato in possesso. Si cerca anche di capire come sapesse degli spostamenti di Vanessa: un chiarimento potrebbe venire dall’esame del cellulare della vittima. Sciuto per anni ha lavorato in un’impresa che si occupava di telefonia e potrebbe avere utilizzato la sua esperienza per sapere sempre dove la sua ex si trovasse. Oppure, più semplicemente, la pedinava costantemente.