Mafia, Varchi: "La destra non ha bisogno di patenti antimafia"

Varchi: “La destra non ha bisogno di patenti antimafia”

FdI fa il punto sull'attività della commissione Antimafia
19 luglio
di
2 min di lettura

PALERMO – “C’è chi non perde occasione per cercare di consegnare patenti antimafia delle quali non si sente il bisogno. Esiste una comunità della destra che certamente non ha bisogno di ricevere patenti da nessuno e lo vogliamo dimostrare con i fatti”. Lo ha detto la deputata di FdI e capogruppo in commissione Giustizia alla Camera, Carolina Varchi, intervenendo alla conferenza stampa organizzata dal partito a Palazzo dei Normanni, a Palermo, il giorno del 32esimo anniversario della strage di via D’Amelio, sull’attività svolta dalla Commissione Antimafia in questa legislatura.

L’iniziativa a Palazzo dei Normanni

All’incontro hanno partecipato anche i capigruppo al Senato di FdI Lucio Malan e alla Camera Tommaso Foti, e il componente dell’Antimafia Raoul Russo, sempre di FdI, che hanno ricordato l’importanza della memoria e dell’impegno quotidiano nel contrasto alla mafia.

“In Italia le migliori leggi antimafia”

“La legislazione antimafia italiana è tra le migliori al mondo e per questo viene studiata e approfondita da altre nazioni – ha ricordato Varchi .-. È una legislazione che definisco emozionale, perché spesso le leggi più significative sono arrivate dopo episodi terribili. Non è caso che io lo dica nella sala intitolata a Pio La Torre, esponente di un partito agli antipodi dal mio ma contrassegnato da un’azione comune nel fare leggi migliori per contrastare il fenomeno mafioso. Non a caso la legge che porta il suo nome è ancora applicata”.

“Verità per Borsellino”

Varchi ha inoltre ricordato l’impegno condotto dalla commissione nel tutelare due capisaldi del contrasto alla mafia come il 41 bis e l’ergastolo ostativo. Spazio, poi, alla vicenda Borsellino: “La commissione Antimafia è impegnata in una incessante ricerca della verità sulla strage di via D’Amelio, una ricerca inquinata da uno dei più grandi depistaggi della storia italiana”.

Secondo l’esponente FdI “ci sono due modi per restituire la verità che manca: uno è quello giudiziario, ma dopo 32 anni è molto complesso arrivare a una pronuncia chiara; l’altro è la ricerca della verità storica ed è questo che sta impegnando la commissione Antimafia”. Varchi ha ricordato le attività svolte dalla Commissione: dagli approfondimenti della vicenda legata all’indagine mafia e appalti, da alcuni ritenuto il vero movente della strage di via D’Amelio, alle audizioni dei familiari di Borsellino. “Forse il filone mafia-appalti non fu sufficientemente approfondito”, ha detto.

Malan: “Passi avanti su Borsellino”

Su via D’Amelio si è soffermato anche Malan: “A distanza di 32 anni non tutti i misteri sulla strage sono stati svelati – le parole del capogruppo FdI al Senato -. L’Antimafia presieduta da Chiara Colosimo, con il sostegno della maggioranza, ha fatto dei passi avanti: per la prima volta la famiglia Borsellino ha potuto parlare ampiamente e portare importanti contributi”. Un lavoro importante – ha aggiunto -. Il modo migliore per rendere omaggio a Paolo Borsellino, alla scorta e a chi ha dato la vita per la legalità”.


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