PALERMO – Franco Vazquez ed Enzo Maresca rappresentano probabilmente le due migliori scommesse vinte da Beppe Iachini, da quando il tecnico marchigiano ha accettato di assumere la guida tecnica del Palermo. In primis, il mister rosanero ha ripescato dai margini del gruppo il fantasista argentino, messo in un angolo da Rino Gattuso e trasformato da Beppe in un elemento imprescindibile del proprio organico. Quasi un anno dopo aver riesumato il Mudo, Iachini ha richiamato Maresca, dopo avergli affidato le chiavi del centrocampo nella cavalcata verso il ritorno in A e averlo rimesso in naftalina nelle prime gare stagionali. E proprio Maresca, intervistato dai colleghi di Sky Sport, ha rivissuto la propria carriera, che primad dell’arrivo a Palermo lo ha visto protagonista in diverse realtà, italiane e soprattutto estere: “Ho avuto la fortuna di giocare per quasi dieci anni all’estero e ho potuto vedere come si lavora negli altri paesi, ho avuto la possibilità di capire che la semplicità all’estero la fa da padrone. Qui si fanno tante parole ma pochi fatti, secondo me c’è maggiore interesse a lasciare che tutto resti com’è. Di Zamparini mi piace il suo carattere pazzo. Grazie al calcio ho avuto anche la possibilità di imparare molte lingue, la cosa mi sta servendo anche per i tanti stranieri che vengono a Palermo, così li aiuto ad inserirsi meglio e a interagire con il resto del gruppo. Una futuro in panchina? Degli ex giocatori che hanno iniziato a fare gli allenatori, finora solo Mancini ha fatto subito bene negli ultimi anni, mentre gli altri hanno pagato l’inesperienza. E’ normale che all’inizio si commettano degli errori, non bisogna avere fretta”.
Franco Vazquez, invece, prima di esplodere in questi ultimi mesi ha avuto grandi difficoltà a mettersi in mostra con la maglia del Palermo. L’argentino ha voluto rivivere le stagioni complicate in cui, nell’ordine, i vari Mangia, Mutti e il già citato Gattuso non hanno creduto nelle sue abilità: “La decisione del rinnovo è stata personale, qui mi trovo bene e mi sento molto bene, per me l’unica cosa importante al momento è pensare solo a fare bene con il Palermo. I primi sei mesi qui sono stati difficili e brutti, ho pensato di aver fatto la scelta sbagliata a venire a Palermo, ma poi ho lavorato tanto per me stesso e oggi i frutti si vedono. Inizialmente gli allenatori che ho avuto a Palermo non mi davano la fiducia di cui avevo bisogno, quella che ti permette di rendere al meglio, invece da Iachini l’ho avuta fin dal primo momento, e ancora oggi parliamo molto”.
