Venerdì festa al Barbera | Celebriamo il grande Palermo - Live Sicilia

Venerdì festa al Barbera | Celebriamo il grande Palermo

Questo campionato ci riserva ancora emozioni e le concentra in gran parte nella partita di venerdì sera, quando il “Barbera” sarà di nuovo stracolmo di tifo e di passione, quelli che i palermitani sono soliti spendere solo nelle occasioni che contano.

Il processo ai rosanero
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PALERMO – Questa volta, a fine partita, i due “sapientoni” di Sky, Barone e Nava, restano muti davanti a Iachini; prende in mano la situazione la Noè, che fa onore al suo cognome, perché se quello conduceva alla grande l’omonima “Barca”, lei non se la cava affatto male nel condurre l’intera serata dedicata alla serie B. La Noè lo fa in modo inusuale, mettendolo l’uno di fronte all’altro in video Iachini e Drago, l’allenatore di quel Crotone col quale chiuderemo venerdì sera questo magnifico campionato. Iachini (e l’inseparabile cappellino in cima al solito faccione rubicondo eppur severo) fa i complimenti al collega “per il brillante campionato”, ma lo avverte: “ Venerdì sera ci congediamo dai nostri tifosi e, come sempre, daremo il massimo, anzi pure di più!”. Drago replica con un sorrisino che fa tenerezza, come la sua vocina esile da bambino timido: “Ringrazio Iachini per i complimenti ma posso assicurargli che anche noi venerdì daremo il massimo: ci servono punti per coronare con i play off questa bellissima avventura”.

Insomma, questo campionato ci riserva ancora emozioni e le concentra in gran parte nella partita di venerdì sera, quando il “Barbera” sarà di nuovo stracolmo di tifo e di passione, quelli che i palermitani sono soliti spendere solo nelle occasioni che contano. Come fecero per la partita con il Lanciano e come faranno venerdì sera: loro non sono certo tipi da mancare ad una festa né da lasciar passare invano il carro dei vincitori. Lì vogliono esserci e, statene certi, ci saranno. In 25 mila, almeno. Ma la storia è vecchia e tornarci su un’altra volta è stucchevole, basti solo ripensare che, nello spazio di una settimana si è passati dai 30 mila di Palermo-Lanciano agli 8 mila di Palermo-Carpi. “Chista è a zita”, soleva dire la mia “tata, che mi fece da mamma, visto che la mia l’avevo persa ch’ero ancora un bambino: “Se pensi solo a giocare a pallone e mai a studiare, devo dirlo a tuo padre, e tu sai come ti finisce!”. Così stanno le cose e nessuno può trovarci un rimedio: se ne vale la pena, mi precipito, se no, me ne sto a casa “stinnicchiatu nno me divanu”. Così la pensa il palermitano e così si comporta: in serie A sarà tutta un’altra storia, a cominciare dagli abbonamenti. Come avrete notato ho parlato di palermitani e non di tifosi, ché questi sono tutt’altra cosa: se ne trovano di più in giro per l’Italia che in città. Ieri, per esempio, ce n’erano anche al “Libero Liberati” di Terni, pur trattandosi di una partita di fine campionato nella quale entrambe le squadre non avevano interessi di classifica da salvaguardare. Erano gli “Emigrati”. Li trovi ovunque in giro per tutti i campi dello Stivale, li trovi in serie A, in serie B e, a suo tempo, quando Zamparini non lo conosceva ancora nessuno, almeno da queste parti, in serie C 1 e perfino C2. Sono tifosi veri, questi palermitani emigrati che, ad ogni partita del Palermo, calano da ogni dove per vedere il Palermo. Per loro riempire di rosanero, bandiere, sciarpe e festoni, le gradinate dello Scida di Crotone, del Franchi di Siena o del Liberati di Terni è come riappropriarsi per un paio d’ore della propria città, rappresentata per l’occasione dalla squadra del cuore. Poi, se sono convinti di assistere comunque ad una partita vera, perché questa è la mentalità che mister Iachini ha inculcato ai suoi giocatori, eccoli gli “Emigrati”, eccole le loro bandiere; ascoltiamoli i loro canti e i loro inni e riempiamoci gli occhi nel vederli felici quando i rosanero per la tredicesima volta in questa stagione vincono in trasferta. E raccolgono lontano dal “Barbera” gli stessi punti che fanno in casa, come dire che in trasferta ci mettono quel pizzico di cuore in più proprio per loro. Non è così, perché i ragazzi di Iachini danno sempre tutto dovunque e contro qualsiasi avversario, ma mi piace crederlo. E ieri l’atmosfera del “Liberati” era gioiosa, come si trattasse di una festa: quella della salvezza per rossoverdi locali e della serie A per il Palermo. E allora quale miglior direttore di gara di … Pasqua, un tipo aitante dallo sguardo fiero, attorniato dai due guardalinee e dal quarto uomo. Anzi da un guardalinee e da “una” guardalinee, Romina Santuari, una ragazzona di un metro ottanta, forse debuttante in serie B. Un inizio invitante, quindi, al di là dei punti in palio, che sono sempre l’obiettivo principale. O quasi sempre. Il Palermo si schiera nel suo “undici” migliore possibile, tenuto conto di infortuni, squalifiche e… partenze (rispettivamente Ujkani, Vazquez e Hernandez) e la Ternana fa altrettanto, vuol congedarsi dai suoi tifosi regalando loro una prestigiosa vittoria contro la prima della classe. Entrano abbracciati come vecchi amici Tesser e Morganella, parlottano tra loro probabilmente dei vecchi tempi passati insieme al Novara. E appena comincia la partita si capisce che il Palermo farà di tutto per vincerla; aggredisce subito l’avversario e già al 6’ Dybala spara una fucilata dai venti metri che costringe il giovane Sala alla difficile deviazione. Subito dopo è Bolzoni a sferrare una rasoiata a filo d’erba sulla quale Sala è costretto a sfoderare un’altra bella parata. Finché al 18’ arriva il gol dell’1-0: ennesima fuga lungo l’out di Pisano che, quasi dal fondo, crossa al centro; c’è un minimo rimpallo sul quale si avventa in scivolata Drapelà (altra gran bella partita dello svizzero) che coglie il palo e, sul rimbalzo, si getta Belotti che infila l’incolpevole Sala. A questo punto un’altra squadra che non fosse il Palermo si placherebbe ed invece i rosa continuano ad aggredire e al 29’ chiudono la pratica Ternana con il secondo gol. Stavolta si tratta di un autentico capolavoro di Belotti, tornato “Il gallo”, quello che si aggiusta la cresta ogni volta che fa un gol. E che gol! L’assist è di capitano Barreto (altro grande protagonista della stagione), sembra un assist come tanti e capita appena fuori dall’area di rigore, Belotti stoppa col sinistro e subito col destro lascia partire, praticamente da fermo, una sassata che si incastra giusto all’incrocio dei pali. Con Sala che sta a guardare.

E’ lì che la partita finisce, almeno per il Palermo, che comincia ad amministrare e far girare la palla. Ma non è così per la Ternana, che ha orgoglio e giocatori in grado di far male, a cominciare da Rispoli, Litteri e Antenucci. Pasqua, intanto, arbitra come fosse… Pasqua, cioè quasi col sorriso fra le labbra: i ternani picchiano ma lui non batte ciglio. Sorride. Ma quando lo fa Milanovic non solo fischia la punizione dal limite ma lo ammonisce pure. A calciare è Rispoli, esterno di buon talento, di proprietà del Parma. Ha un conto aperto con Sorrentino che all’andata gli parò l’imparabile: stavolta vuol rifarsi. E ci riesce, perché beffa la barriera che salta, facendo passare il pallone sotto i tacchetti dei vari Pisano, Maresca e quanti altri Sorrentino aveva schierato a protezione dell’angolo più lontano. Il numero 1 rosanero si incavola, ma gli passa presto, come passa presto la buriana dei rossoverdi, che picchiano, picchiano e picchiano (alle fine, sono tre gli ammoniti ternani) ma concludono quasi nulla al cospetto del solito gladiatorio Munoz e dei fortissimi MIlanovic e Andelkovic. E venerdì tutti al “Babera” per cantare tutti insieme in coro “ Se-rie A… Se-rie A”.

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