Venturi attacca, Cascio replica | Ed è fuoco alle polveri - Live Sicilia

Venturi attacca, Cascio replica | Ed è fuoco alle polveri

Polemica a Palazzo. Lombardo mette la buona
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L'assessore Venturi

Polemica a palazzo tra due big niente male. Comincia l’assessore alle Attività produttive Marco Venturia con un attacco al presidente dell’Assemblea regionale siciliana Francesco Cascio. “Applicare rigidamente il regolamento nei confronti degli avversari e invece, per gli amici, interpretarlo, è tutt’altro che onorevole, – accusa Venturi – soprattutto per la più alta carica di Palazzo dei Normanni”. Il casus belli è una norma dichiarata inammissibile dalla presidenza dell’Ars in sede di dibattito sui testi finanziari.  Venturi entra nel merito: “E’ stato scandaloso l’atteggiamento del presidente dell’Ars Francesco Cascio a proposito della mancata abrogazione dell’articolo 5 della legge regionale 20/2007 (legge sulle disposizioni in materia di finanziamenti agevolati e contributi del Por Sicilia 2007-2013), che avrebbe dato l’opportunità a migliaia di Pmi siciliane di partecipare nei tempi stabiliti dalla nuova programmazione 2007-2013 ai bandi a regime di aiuto. Con tatticismi tipici di un modo di fare politica del passato, che io combatto duramente, il presidente Cascio ha ritenuto inammissibile l’emendamento che abrogava l’articolo 5: l’emendamento cancellava l’obbligatorietà, da parte delle aziende, di presentare la certificazione di bilancio: una opportunità considerevole per le migliaia di micro, piccole e medie imprese siciliane”. La certificazione di bilancio – secondo Venturi- serve soltanto ad appesantire maggiormente il carico delle certificazioni di natura formalistica. “Io mi chiedo quali interessi abbiano spinto il presidente Cascio – aggiunge Venturi – a non accettare la proposta di abrogazione. Vorrei ricordagli che in nessuna regione italiana o del mondo, dove è presente un sistema liberale e capitalista, di cui lui dovrebbe essere portatore sano visto la sua appartenenza politica, la certificazione di bilancio è volontaria e non obbligatoria. Ecco la ragione per cui, nei mesi scorsi, avevo accolto la proposta di abrogazione avanzata da tutte le categorie produttive dell’isola”.

La replica di Cascio
La reazione non si fa attendere. “Spieghi Venturi che interesse ha lui a che le aziende non certifichino. Come fa a sostenere un assessore di un governo che si dice in prima linea nella lotta alla mafia a dire che nessuna azienda deve certificare. Questo sì che è scandaloso”. Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Francesco Cascio risponde così all’attacco dell’assessore. “Mi sconvolge e mi indigna che il capriccioso assessore Venturi – prosegue Cascio – a distanza di ben sei mesi dal suo ingresso in giunta, dimostri di non avere neanche la più pallida idea dei meccanismi democratici che reggono un parlamento, del suo funzionamento e delle sue regole. Si vergogni e si dimetta, perché è lui che è scandaloso”. Nel merito Cascio spiega: “Risulta evidente a tutti, tranne che a Venturi, che la mancata abrogazione dell’articolo 5 della legge regionale 20/2007, piuttosto, è da giudicare virtuosa stando ai fatti, perché – insiste Cascio – non fa altro che garantire un sistema di trasparenza e permette di esercitare un controllo su quelle aziende e società che ricevono finanziamenti di elevata portata”.

Lombardo media
In serata, ieri,  il tentativo di mediazione del presidente Lombardo che però “bacchetta” il suo assessore: “Mi spiace profondamente che le dichiarazioni dell’assessore regionale alle Attività Produttive, Marco Venturi e la replica del presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Francesco Cascio, introducano un elemento di forte polemica a conclusione di un lavoro faticosissimo e altrettanto proficuo, che ha portato l’Ars a varare una Finanziaria di portata storica. Potrà e dovrà essere apprezzata, successivamente nel prosieguo dell’attività parlamentare, la proposta dell’assessore Venturi, che – sottolinea Lombardo – profonde ogni sforzo per il rilancio dell’economia produttiva. Mentre, al tempo stesso, non posso non disapprovare la dura contestazione al presidente dell’Assemblea regionale siciliana, che ha condotto con impegno e imparzialità i lavori d’aula, nella lunga maratona conclusasi sabato scorso”.


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