PALERMO – ”Vivo la condanna con immenso dolore ma sono sempre fiduciosa. Un giorno o l’altro sono certa mi crederanno. E farò di tutto per dimostrarlo fuori e dentro da qui. Adesso e dopo la presentazione dell’appello è difficile, sto vivendo momenti di grande ansia”. Lo ha detto Veronica Panarello, la donna condannata in primo grado a trent’anni di reclusione per l’omicidio del figlio Loris Stival ucciso il 29 novembre 2014 a Santa Croce Camerina (Ragusa) a “Mattino 5″ su Canale 5. ”Io ho mentito una volta sola: quando ho parlato dell’ incidente di mio figlio in casa. Avevo paura di raccontare la verità. Non era facile – ha anche detto – Quando ho detto di avere accompagnato Loris a scuola ho detto quello che ricordavo in quel momento. Ne ero convinta: convintissima. Se potessi ritornare indietro? Dato che in quei primi momenti non ricordavo non avrei potuto fare diversamente da quello che ho fatto. Loris è sempre con me. Lo sogno spesso e dormo sempre con una sua canottiera sotto il cuscino”.
La donna condannata a 30 anni in primo grado: "Prima o poi mi crederanno".
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