Verrà abolita la riduzione| dell'aliquota Irpef - Live Sicilia

Verrà abolita la riduzione| dell’aliquota Irpef

Sarà cancellata la riduzione dell’aliquota Irpef in favore di una minore pressione fiscale. Una modifica che inciderà sulle famiglie, ma sono ancora da definire le fasce di reddito che saranno colpite dagli effetti di questa manovra.

LEGGE DI STABILITÁ
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Vittorio Grilli

Vittorio Grilli

ROMA – Nessun braccio di ferro tra Governo e partiti. Il ministro dell’Economia Grilli rinnova l’impegno di alleggerire il carico fiscale tramite la legge di stabilità, non rifiutando tuttavia il dialogo con i partiti.

Il Ministro infatti, pur rimanendo dell’opinione che la prima stesura della legge avesse un’incidenza positiva su oltre il 90% dei contribuenti sottolinea che l’accordo che si è raggiunto non dispiace affatto a nessuno degli attori in campo. Ed in effetti, dispiace ancora meno alla Corte dei conti che nei giorni scorsi aveva reso note delle stime reputate dal Ministro Grilli eccessivamente pessimistiche.

Ecco nel dettaglio quali sono state le variazioni: Viene abolita la riduzione dell’aliquota Irpef in favore di tagli al cuneo fiscale, provvedimento che andrà in favore di famiglie e lavoratori dipendenti, compresi in fasce di reddito ancora de definire, ma che beneficeranno di numerose detrazioni sia per i figli a carico che con un incidenza diretta sul netto della busta paga. Abolito anche l’abbattimento retroattivo ai redditi del 2013 di deduzioni e detrazioni dall’imposta sulle persone fisiche e stabilito il blocco dell’aumento di un punto percentuale sull’aliquota Iva, con chiare conseguenze sui prezzi dei generi di prima necessità.

Secondo le stime del Tesoro lo stato avrà a disposizione due miliardi di euro per il finanziamento di questo sgravio sulle buste paga, cifra che deriva sottraendo al primo tesoretto di circa cinque miliardi, gli incassi che lo stato avrebbe avuto a disposizione se fossero andati in porto la retroattività del provvedimento sulle detrazioni e l’aumento dell’aliquota Iva di un punto percentuale, cifra che complessivamente avrebbe raggiunto quota tre miliardi di euro. Chi dovrà attendere invece saranno proprio le aziende che non vedranno alcuna agevolazione prima del 2014.


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