CATANIA – Vertice etneo tra Coop Sicilia e sindacati: centoventidue esuberi a livello regionale, novantadue nella provincia etnea. La conferma arriva al termine del tavolo tecnico con le sigle confederali (Cgil, Cisl e Uil). Un’altra riunione, invece, si tiene in queste ore con i sindacati autonomi (Cisal e Ugl). In attesa di capire come si muoveranno i rappresentanti dei lavoratori c’è da confermare la sostanziale immobilità della situazione resa nota ad appena un mese dalla fusione tra fusione tra Supercoop Sicilia Srl e Ipercoop Sicilia Spa. Il gruppo, nato da quell’operazione, annuncia dunque gli esuberi del personale per i punti vendita acquisiti durante le trattative di cessione dei rami d’azienda dell’ex campione della grande distribuzione, Aligrup.
E’ ancora l’ipotesi dell’esubero volontario, paventata durante il vertice romano della scorsa settimana, a tenere banco. Si concretizza la possibilità di garantire un incentivo all’uscita pari a sei mensilità, ma al momento sul tavolo non c’è nessun accordo. Si valuteranno, nei prossimi giorni, le proposte alternative dei sindacati.
Un’ipotesi è stata ventilata già durante la riunione di stamattina. Promotrice Uil: fare ricorso allo strumento della solidarietà a zero ore. Un tentativo, che terrebbe i lavoratori dentro l’azienda in attesa di un miglioramento, da accompagnare alla creazione di tavoli permanenti (con Rsa e impresa) per rilanciare l’azione commerciale. Novantadue dei centoventidue dipendenti siciliani a rischio vivono nella provincia etnea e lavorano negli ipermercati presenti nei centri “Le Zagare” (52 unità) e “Le Ginestre”(19) e nei punti vendita di Zafferana Etnea (1), Bronte(10) e “Fisichelli” di San Giovanni La Punta (10). Gli altri negozi interessati al ridimensionamento del personale sono quelli di Ragusa (10 unità) e Milazzo (10). Il supermercato di Modica, invece, si appresta alla chiusura definitiva.
La situazione più controversa sembra riguardare i negozi etnei dove il ricorso a misure alternative al licenziamento, ipotizzabile per i punti vendita di Milazzo e Ragusa, sembra cosa remota da realizzare. Tutto questo ad appena un anno dalle trattative e al netto di una vertenza (Aligrup) che al momento lascia fuori dagli accordi quattrocentosettanta persone e relega al limbo dell’incertezza novantadue dipendenti. La prossima riunione si terrà il 24 novembre.