PALERMO – Pneumatici, vetri, cartoni, amianto, infissi, ricevute, liquami, sfabbricidi, pezzi di auto e rifiuti di ogni genere. La via Palatucci è, da anni, una discarica a cielo aperto: puntualmente ripulita, puntualmente utilizzata come luogo in cui poter lasciare ogni sorta di scarto. E a ben guardarla, anche stamattina non si presentava meglio con qualcuno che ha cercato di abbandonare i rifiuti pure mentre c’erano gli operai della Rap.
Da oggi, però, qualcosa potrebbe cambiare: l’azienda di Sergio Marino, dopo aver ripulito la strada per l’ottava volta in due anni, ha piazzato i guardrail da un alto e dall’altro che impediranno così ai mezzi di poter entrare per scaricare di tutto e di più. Il rebus è su cosa sarà di questa via: Marino vorrebbe farne un’isola ecologica. “Con l’operazione di oggi – dice il presidente della Rap – eviteremo che si riformi uno sconcio indegno. Ma tutti dovremmo opporci a chi scarica impunemente: questi sono costi che pagano i cittadini con la Tari. Poi non possiamo lamentarci se la tassa è alta”.
E in effetti l’intervento di oggi, tra pala meccanica, camion e addetti, è costato più di 10mila euro. “Dobbiamo reagire contro chi inquina, ma speriamo che adesso non trovino altri posti dove buttare le cose – continua Marino – qui in estate appiccano pure gli incendi. I vigili devono sanzionare chi inquina: sappiamo che la Polizia municipale fa già tante cose, ma i rifiuti devono essere considerati una priorità rispetto ai controlli sulle attività commerciali, per esempio. Servirebbero 20 agenti che, giorno e notte, presidino questa via per dare un segnale. Stiamo parlando col Comune perché ci autorizzi a farne un’isola ecologica”.
La strada è un cumulo di rifiuti di ogni sorta, si vedono alcuni punti anneriti dalle fiamme e del percolato che resta per terra. “Dal 2013 la strada è chiusa per inibire l’abbandono dei rifiuti – dice il presidente dell’Ottava circoscrizione, Marco Frasca Polara – ma solo dopo due anni si applica l’ordinanza dirigenziale mettendo i guardrail. Si tratta di una soluzione tampone ad una emergenza ambientale che si deve all’inciviltà di alcuni palermitani e alla mancanza di controlli da parte della polizia municipale e delle forze dell’ordine. Conclusa questa fase, l’Amministrazione dovrà avviare un’azione di urbanizzazione di via Palatucci – continua Marco Frasca Polara- realizzando un impianto di illuminazione, marciapiedi, caditoie, strisce pedonali da sempre assenti in questa strada. Sarebbe la migliore risposta a coloro che si sono resi responsabili di questo disastro e si restituirebbe una strada ai palermitani”. “Non convince la scelta fatta da Rap di chiudere via Palatucci per impedire il riformarsi della discarica – dice Maurizio Alesi del Mov139 – Inibita una strada se ne troverà un’altra. A parte il fatto che un guard rail, una barriera di pochi centimetri, non costituisce certo un ostacolo per chi vuole continuare a scaricare un materasso, un comodino, un televisore o una poltrona. Ma se la soluzione che si intende adottare per eliminare le discariche è quella di transennare le strade, si rischia di chiudere mezza città. Questa soluzione appare come una resa rispetto alla capacità di contrastare una illegalità che sembra fuori controllo. Occorrono risposte più efficaci, a cominciare dall’illuminare le strade a rischio, collocare la videosorveglianza, attivare controlli seri e, soprattutto, punire in maniera esemplare gli incivili che scambiano la città per Bellolampo. Se questa è la linea di Rap, immagino che da domani si chiuderà anche la via D’alia e la via D’angiò, molto simili a via Palatucci”.
