Chi sono quelli che mandano in giro interiora, teste di bambole e grumi di sangue? Non c’è niente di recondito o di clandestino. Basta cliccare su www.forzanuovapalermo.org, per rendersene conto. I forzanovisti di Palermo lanciano i loro proclami sul web, a viso scoperto. Non mancano i link e i numeri di telefono. Dal punto di vista della comunicazione hanno fatto passi da gigante. Chi scrive visitò la sede locale di Forza Nuova, anni fa. Cimeli del Ventennio in bella evidenza, magliette e cassette musicali a fondo tinta nero. L’ossessione di una politica di “Rinascita nazionale”.
Il capo, all’epoca, era Giovanni Zampardi, uno antico del mestiere. Un signore tranquillo e cortese che parlava di campi di concentramento e sindacava sul numero degli ebrei effettivamente morti, con un puntiglio raggelante. Zampardi era un uomo di fede. Era evidentemente uno che credeva in quello che diceva, anche se le cose che disse sembrarono a chi scrive semplicemente agghiaccianti, almeno per la massima parte. Intorno al vecchio un manipolo (termine che a loro piacerà di sicuro) di giovanotti ardenti, fino al fanatismo. Eppure, al tempo stesso desiderosi di fornire al mondo un’immagine impeccabile, nonostante la durezza delle loro proposizioni.
Giovanni Zampardi è morto. Oggi ci sono i nuovi capi. Sul sito l’azione di ieri, viene commentata dal coordinatore siciliano del movimento, Giuseppe Provenzale. “Notevole clamore mediatico – scrive Provenzale – ha suscitato l’iniziativa di questa Federazione palermitana di Forza Nuova che, facendo seguito alla campagna di sensibilizzazione già avviata dalle donne forzanoviste del Cuib intitolato ad Evita Peron, ha inviato a dieci diverse redazioni – di quotidiani, agenzie di stampa e televisioni – altrettanti pacchi contenenti un bambolotto che riproduceva, nel modo più realistico possibile, le disumane condizioni in cui si presenta agli occhi di chi voglia vedere, usando anche gli occhi del cuore, un bambino di pochi mesi fatto a pezzi ‘legalmente’ nel ventre materno. Il motivo principale dell’azione eclatante che abbiamo messo in atto risiede nella doverosa necessità di infrangere, a costo di turbare qualcuno, il silenzio assordante che avvolge questo massacro continuato di innocenti, massacro la cui liceità non ne cancella in alcun modo l’ evidente natura omicida che viene, anzi, proprio per questo, aggravata. Non una parola è stata finora pronunciata sulla strage degli innocenti che l’azione forzanovista ha riportato alla ribalta; tutta la gamma di indignati aggettivi utilizzati da queste persone (i politici, ndr), incapaci di esprimere idee proprie, ha riguardato esclusivamente l’eclatante iniziativa promossa da FN o i suoi esponenti; tutti, anche la ‘cattolica’ – sebbene adulta – Bindi, hanno fatto finta di credere che si trattasse di un’intimidazione ai danni dei giornalisti, un’intimidazione posta in essere con tanto di nomi, cognomi, ricevute di spedizione postale, indirizzi, numeri telefonici e lettere di spiegazione debitamente allegate…”. Dunque, almeno non è stata una intimidazione.
Sul sito c’è dell’altro. Ecco i punti fondamentali – otto in tutto – che dovrebbero garantire la ricostruzione nazionale: “Abrogazione delle leggi abortiste. Famiglia e crescita demografica al centro della politica di rinascita nazionale. Blocco dell’immigrazione e avvio di un umano rimpatrio. Messa al bando di massoneria e sette segrete. Sradicamento dell’usura e azzeramento del debito pubblico. Ripristino del concordato e difesa delle tradizioni. Abrogazione delle leggi liberticide Mancino e Scelba. Formazione di Corporazioni per la difesa dei lavoratori e delle comunità nazionale”. La sede si trova in via Enna – il sito la pubblicizza – e ci sono due numeri di telefono per i contatti. Ci sono volantini e documenti contro la resistenza e contro gli americani. La sezione è dedicata a Corneliu Zelea Codreanu. Perché? Presto spiegato: “Quando si parla di Fascismo, l’uomo della strada e l’intellettuale più o meno organico sono, per una volta, accomunati da un’identica definizione del fenomeno. I medesimi stereotipi e luoghi comuni duri a morire ne riducono inoltre la collocazione storico-geografica al ventennio italiano o, peggio, fraintendendo più o meno consapevolmente, a una qualche dittatura militare, lontana anni luce dal poter essere assimilata al Fascismo correttamente inteso. Corneliu Zelea Codreanu , con la sua Legione dell’Arcangelo Michele, costituisce uno dei fenomeni più alti e significativi dell’intero e vasto panorama dei Fascismi sconosciuti in Europa”. Segue una nostalgica biografia che narra di fede e atti di eroismo. Chi era veramente Codreanu? Il web è pieno di biografie e ognuno potrà scegliere quella che meglio gli aggrada. Codreaunu era un nazista, pure lui un fanatico dalla vita avventurosa, delle legioni e delle rinascite nazionali. Un modello che da quelle parti affascina incessantemente.