Vicepresidenze, è scontro| Comune, in pole Teresa Piccione - Live Sicilia

Vicepresidenze, è scontro| Comune, in pole Teresa Piccione

E' scontro nel centrodestra e tra i partiti per le vicepresidenze delle circoscrizioni. Alla Quinta sconfitto il candidato della Caronia. E a Sala delle Lapidi Piccione (nella foto) in pole position per la vicepresidenza vicaria.

PALERMO, LE CIRCOSCRIZIONI
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La guerra per le vicepresidenze, a Palermo, non riguarda solo il consiglio comunale. In attesa che si insedi ufficialmente Sala delle Lapidi, ovvero lunedì prossimo, in questi giorni si stanno insediando i vari consigli di circoscrizione chiamati ad eleggere il proprio vicepresidente fra gli eletti. E non sono mancati i colpi di scena, frutto della frantumazione di schemi ed alleanze e di una confusione politica che regna sempre più sovrana.

Se alla Terza, per esempio, è stato eletto il faraoniano Dario Chinnici del Pd sebbene la circoscrizione sia guidata da un uomo di Grande Sud, alla Quinta si è invece giocato uno scontro a tutto campo tra le fila del centrodestra. Poco prima che si procedesse all’elezione, infatti, Vincenzo Cavalieri, eletto con Grande Sud, ha annunciato il suo passaggio con Marianna Caronia, presente per tutta la durata della seduta. Una mossa che, secondo i rumours, sarebbe stata frutto di un patto tra la già candidata sindaco e lo stesso Cavalieri che puntava così alla vicepresidenza grazie anche a un accordo con gli orlandiani. Peccato che, a quel punto, il centrodestra si sia messo di mezzo e abbia fatto convergere i propri voti su Matilde Prestigiacomo dell’Mpa. Una scelta che non è andata giù alla Caronia, letteralmente nera in volto secondo i presenti.

Schemi saltati anche alla Sesta, dove l’ha spuntata il democratico Massimiliano Giaconia (Pd) con i voti del centrodestra, e alla Settima, con Giuseppe Fiore (Grande Sud) nuovo vicepresidente nonostante il presidente sia il democratico Settimo Trapani. Scelte che hanno ribaltato i pronostici e che soprattutto sono la cartina tornasole della “fragilità” del potere orlandiano, schiacciante a Sala delle Lapidi e nelle presidenze ma debole nei consigli di quartiere dove il centrosinistra è ovunque minoranza. Inoltre, vista la confusione politica che a tutti i livelli, da Roma in giù, regna sovrana, spesso si è andati a briglia sciolta e singoli candidati o big sponsor hanno cercato accordi trasversali che andassero al di là di partiti e schieramenti fino a qualche mese fa indistruttibili.

A piazza Pretoria, invece, sembrerebbe saltato l’accordo con l’Udc per la vicepresidenza vicaria a Giulio Cusumano. Al suo posto dovrebbe andare un esponente del Pd e in particolare Teresa Piccione, la più votata dei democratici e soprattutto fedelissimi del segretario regionale Giuseppe Lupo. Per l’altra vicepresidenza, invece, partita apertissima: voci sempre più insistenti vorrebbero candidati Mimmo Russo dell’Mpa Felice Bruscia, del Pid, con quest’ultimo alacremente al lavoro per ottenere la poltrona, ma pare difficile che Orlando permetta ad un ex assessore di Cammarata di conquistare l’incarico.


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