PALERMO – Era uscito con la sua piccola barca stamattina all’alba, per andare a pescare. Il fratello l’aveva accompagnato, era rimasto a terra e, in lontananza, l’ha visto accasciarsi su se stesso. Non è più tornato indietro Cosimo Gaudino, 51 anni, vigile del fuoco con la passione per la pesca che, al largo della costa di Sferracavallo, alle porte di Palermo, ha accusato un malore: il corpo già senza vita dell’uomo è stato notato all’interno della barca, ormai finita tra le boe, da alcuni diportisti.
Il primo a lanciare l’allarme è stato il fratello del vigile del fuoco, che ha avvisato la Capitaneria di porto. Sul posto è così arrivata anche la polizia e la barca di Gaudino è stata riportata indietro. Il magistrato di turno ha chiesto l’intervento del medico legale che ha accertato la morte per cause naturali: a stroncare il pescatore sarebbe stato un infarto. La salma è stata consegnata ai familiari.
Gaudino prestava servizio ormai da vent’anni presso il comando provinciale dei vigili del fuoco di Palermo. I colleghi lo ricordano come una persona molto disponibile “pronto a tendere una mano a chiunque avesse delle difficoltà”, dice il collega Giovanni Saccone. “Domenica scorsa ero di turno di notte – aggiunge – e mi aveva chiamato per chiedermi di essere con lui, era il suo compleanno”. Gaudino aveva compiuto 51 anni proprio domenica, lascia la moglie e due figli maschi. “Lo chiamavamo il ‘gigante buono’ – continua Saccone – era altissimo e dal carattere speciale. Abbiamo sempre lavorato insieme, quello di oggi è un dolore indescrivibile”.