Villabate, "un po' di sangue": il boss e la vendetta contro il pentito

Villabate, “un po’ di sangue”: vendetta contro il pentito

Le intercettazioni del blitz dei carabinieri

PALERMO – Aprile 2021. La macchina di Francesco Terranova, fermato con l’accusa di essere il nuovo reggente la famiglia mafiosa di Villabate, è imbottita di microspie. Registrano il desiderio di vendetta nei confronti del collaboratore di giustizia di Ficarazzi Stefano Lo Verso.

Terranova voleva fargliela pagare. Le sue parole sono crude: “… un poco di sangue glielo devo fare buttare però”, diceva senza sapere di essere intercettato. La moglie cercava di dissuaderlo, ma lui restava irremovibile: “Non me ne frega niente – aggiungeva – te lo giuro sopra l’anima di mia madre… per ora perché non voglio mettere carico sopra carico”.

Evidentemente il collaboratore di giustizia era stato nuovamente sentito nell’ambito di un processo. Circostanza che non piaceva affatto a Terranova: “… ma poi non ha detto niente di nuovo questo… e me lo portate pure… speriamo che questo si va a leggere le cose e dice ma questo tuffardo è”.

“Sono i mafiosi a dovere andare via, io non mi arrendo”, diceva Stefano Lo Verso per spiegare la scelta, qualche anno fa di rinunciare al programma di protezione.

Si era pentito da uomo libero, quando attendeva di tornare in cella per scontare pochi mesi. “Voglio cambiare vita, voglio rompere con il passato. Leggendo la Bibbia ho capito tante cose”, disse ai magistrati.


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