Viola la misura di prevenzione | Arrestato Roberto Russo - Live Sicilia

Viola la misura di prevenzione | Arrestato Roberto Russo

L'uomo è l'imputato di spicco del processo Nuova Ionia.

RIPOSTO. E’ stato sorpreso nella tarda mattinata di ieri mentre girava in auto in compagnia di un altro soggetto fuori dai confini territoriali di Mascali. E’ stato così arrestato con l’accusa di violazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno il 52enne Roberto Russo, imputato di spicco nel processo denominato “Nuova Ionia”, sulle infiltrazioni della mafia nella gestione dei rifiuti nel comprensorio ionico etneo. Le accuse pesantissime sono associazione per delinquere di tipo mafioso aggravata dall’uso delle armi e dall’aver finanziato l’attività del Clan Cintorino, traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto d’armi, associazione per delinquere finalizzata a commettere reati contro il patrimonio, truffa aggravata e trasferimento fraudolento di beni. L’uomo, che ha lasciato il carcere nel novembre dello scorso anno, è stato fermato dai carabinieri di Mascali a Riposto. E’ stato dunque arrestato e sottoposto ai domiciliari, come disposto dall’autorità giudiziaria, in attesa del rito direttissimo. Roberto Russo, assistito dai legali Salvatore Pappalardo e Michele Pansera, comparirà lunedì mattina davanti al giudice del tribunale di Catania.

AGGIORNAMENTO. Stamani, al termine del rito direttissimo, il giudice della quarta sezione penale del tribunale di Catania Domenico Stilo ha convalidato l’arresto di Roberto Russo e disposto la sua immediata scarcerazione. Nel corso dell’udienza il 52enne, assistito dai legali Michele Pansera e Salvatore Pappalardo, si era difeso sostenendo che il conducente della vettura con cui stava facendo un giro, ignaro della misura a cui Russo era sottoposto, aveva lasciato Mascali ed aveva raggiunto il territorio di Riposto. Russo si sarebbe vergognato a comunicargli che in questo mondo stava violando l’obbligo di dimora. Il pubblico ministero aveva chiesto la misura cautelare in carcere. Ma il giudice ha accolto la tesi difensiva, rimettendo in libertà l’indagato.


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