Violento scippo in corso Tukory| Donna trascinata per metri: ferita

Violento scippo in corso Tukory| Donna trascinata per metri: ferita

Commenti

    Piattaforma petrolifera in disuso nell”Oceano indiano. Cibo fornito con elicottero. STOP!

    ma sicuramente e’, e sara’ libero libero libero libero

    Le denuncine per certa gente sono come trofei da mettere nel palmares.
    Tra qualche sera sarà di nuovo a fare scippi.

    Per lui è scattata la denuncia per tentato furto con strappo e lesioni personali.

    Significa LIBERO. WW IL CODICE DI PROCEDURA PENALE

    TENTATOOOOOOOOOO?
    Qui non è solo un problema di codice penale!

    Se non si cambia rotta con pugno duro siamo veramente messi male.
    Pene certe per una società più sicura da vivere

    Solo denuncia? Neppure i domiciliari? E chi sarebbe quest’uomo così potente da evitare qualsiasi forma di detenzione. Almeno forniteci le generalità oppure considerata l’importanza del personaggio è chiedere troppo.

    Giustizia da riformare è reintroduzione dei lavori forzati.

    Pene severe.

    Forse manco una notte in carcere. La giustizia cmq non va.

    ABBIAMO ORMAI CAPITO TUTTO!. GIUSTIZIA E ISTITUZIONI A FAVORE DEI CRIMINALI. E PER QUANTO RIGUARDA LE VITTIME, PEGGIO PER LORO. COME A DIRE : SE LA SONO CERCATA!.

    Vincenzo se la tua non è stata una battuta potresti per favore dirmi essendo interessato al settore (dei petroli non degli scippi) dove hai letto la notizia su questa piattaforma o se sai a quale società petrolifera appartiene.

    Il “signore” ha un nome o con la scusa della “privacy” i giornali ( o la questura ) lo omettono. E poi saremmo curiosi di sapere se si trova a casa o a “piede libero”.

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E allora? Dov'è la notizia se tutto rientra nella norma. Ebbene, questo è il mese dell'ipocrisia (avete presente la valanga di "auguri" urbi et orbi?), quindi ci sta tutto e calza a pennello lo stupore per il "caro voli" che, invece è un fatto ordinario e ricorrente. Che Natale sarebbe senza l'albero, il presepe, il panettone e i politici che si stracciano le vesti per il caro voli? E, ovviamente, l'informazione che torna a battere sugli stessi tasti, stavolta con la piccola variante del concorso. Ok, tranquilli, passerà. Ma tornerà puntualissimo a Pasqua, insieme alla colomba e alle uova. Insomma, qual è la novità?

Dopo quarant’anni di precariato strutturale, presentare l’aumento delle giornate lavorative come una “svolta storica” appare non solo insufficiente, ma profondamente offensivo per migliaia di lavoratrici e lavoratori forestali. Portare le giornate da 151 a 174, da 101 a 124 e da 78 a 101 non è una riforma: è l’ennesimo rattoppo su una ferita che la politica regionale sceglie consapevolmente di non curare. Si continua a parlare di “passo avanti” e di “gestione sostenibile del territorio”, ma si evita accuratamente di affrontare il nodo centrale: la stabilizzazione di chi da decenni garantisce la tutela dei boschi siciliani in condizioni di precarietà permanente. Migliaia di operai che ogni anno vengono richiamati al lavoro, formati, utilizzati e poi rimandati a casa, senza certezze, senza dignità, senza futuro.Dopo 40 anni, non è accettabile che la Regione Sicilia consideri un aumento di qualche settimana lavorativa come una concessione straordinaria. Non è rispetto, non è valorizzazione del lavoro, non è programmazione. È solo il rinvio dell’ennesima riforma annunciata e mai realizzata.Si parla di sostenibilità ambientale, ma non esiste sostenibilità senza sostenibilità sociale. Non si può difendere il territorio continuando a tenere in ostaggio chi quel territorio lo cura ogni giorno. La vera riforma sarebbe uscire definitivamente dal bacino del precariato, riconoscendo diritti, stabilità e dignità a lavoratori che hanno già ampiamente dimostrato il loro valore.Dopo quattro decenni di attese, promesse e sacrifici, questo emendamento non rappresenta un traguardo: rappresenta l’ennesima occasione mancata. E soprattutto, una grave mancanza di rispetto verso chi chiede solo ciò che gli spetta.

Cateno De Luca sforna nuovi movimenti e partitini con la stessa velocità e noncuranza con cui passa dalle invettive agli apprezzamenti per tornare di nuovo alle invettive. Le vicende che lo hanno visto altalenante nei rapporti con l'ologramma e la banda bassotti politica ne sono la prova. Attualmente il pendolo è tornato ad oscillare a sinistra, ma quelli non ne vogliono sapere e di tentare un'altra avventura in solitaria non è cosa. Perciò il soggetto si agita e prova a restare al centro dell'attenzione mediatica non potendo essere al centro della scena politica. Come gli finirà lo vedremo, ma la credibilità politica è uscita fortemente minata dalle tante scelte sbagliate che si stanno "mangiando" anche l'aura di bravo amministratore sulla quale ha fatto sempre affidamento.

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