Un ex dipendente comunale di Palermo è stato condannato a otto anni di reclusione per aver violentato ripetutamente la figlia della convivente. Il gup Marina Petruzzella ha quindi accolto le richieste del pm Marcello Viola.
Il processo – secondo quanto riportato da alcuni siti web che hanno battuto la notizia – si è celebrato con il rito abbreviato. Il condannato inoltre dovrà risarcire i danni alla vittima degli abusi e alla madre di quest’ultima, che si erano costituite parti civili. Fu proprio la giovane – all’epoca dei fatti tredicenne – a raccontare di essere stata violentata dall’uomo, che faceva anche l’animatore in un centro ricreativo per minori. Al culmine di una lite con la madre le rinfacciò le attenzioni del compagno. La donna decise quindi di sporgere denuncia. L’uomo è stato arrestato nel novembre 2007 ed è ancora detenuto. Non è stata accolta, quindi, la tesi avanzata dal difensore dell’imputato che durante il processo aveva sostenuto che la ragazzina si fosse inventata tutto perché in conflitto con la madre. La vittima, che ha perso un anno di scuola, è in cura presso uno psichiatra.