Violenza donne: migrante 'autonoma' lascia la casa protetta Caritas - Live Sicilia

Violenza donne: migrante ‘autonoma’ lascia la casa protetta Caritas

La donna, di origine eritrea, era scappata dal suo Paese circa un decennio fa
SOLIDARIETA'
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CATANIA – La famiglia di una donna eritrea, ospitata da circa due anni nel centro di accoglienza dedicato a donne vittime di violenza con minori della Caritas Diocesana di Catana, ha lasciato la casa protetta dopo aver raggiunto l’autonomia economica. La signora ha sottoscritto un contratto d’affitto, seguita e consigliata dagli avvocati volontari del servizio della consulenza legale, potendo garantire un reddito sufficiente, grazie al suo lavoro e a quello della figlia maggiorenne. Il reinserimento rientra nell’ambito della seconda edizione del progetto Housing First, promosso dalla delegazione regionale della Caritas della Conferenza episcopale siciliana che ha fornito per due anni un tetto e una completa presa in carico – sostentamento delle spese, disbrigo pratiche e supporto psicologico – a una famiglia di cinque persone.

La donna e i suoi quattro figli, tre dei quali minorenni, in condizioni di estrema fragilita’ all’arrivo in struttura, hanno raggiunto l’obiettivo prefisso dalla Caritas per la conclusione del progetto: autonomia economica e inserimento nel tessuto cittadino. Gli operatori della Caritas, almeno per il primo anno, continueranno a monitorare la situazione, seguendo il percorso e rimanendo comunque a disposizione per eventuali e ulteriori interventi di supporto fino al consolidamento della quotidianita’ e delle spese connesse. Per tre figli e’ gia’ ripresa la scuola in un nuovo Istituto specificatamente individuato dall’assistente sociale della Caritas che ha anche studiato un percorso sostenibile per gli spostamenti.

La donna, di origine eritrea, era scappata dal suo Paese circa un decennio fa, dopo aver perso il marito in un incidente stradale in Sudan, lasciando, per necessita’ e sicurezza, le sue tre figlie in patria. Da qui il percorso alla ricerca della speranza in Europa, l’arrivo in Italia e la nascita del quarto figlio. Nel 2019, grazie anche al progetto Housing First II, si e’ riuscita a ricongiungere con le sue figlie a Catania. Il progetto è destinato a riprendere già nei prossimi mesi e gli operatori sono al lavoro, ascoltando le nuove famiglie che saranno prese in carico e ospitate presso la casa di accoglienza. Tra il 2015 e il 2020, il centro ha ospitato 60 persone, tra italiane e straniere, inclusi i minorenni, garantendo il supporto completo alla famiglia ospitata, che comprende anche il sostentamento di tutte le spese e il disbrigo delle pratiche.  


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