PALERMO – Si riunisce oggi all’Ars il Consiglio di Presidenza e sul tavolo arriverà finalmente la relazione dei tecnici di Palazzo dei Normanni sul taglio ai vitalizi. Stando alle prime informazioni trapelate, secondo il calcolo fatto dagli uffici, il taglio dei vitalizi comporterebbe un risparmio tra i 7 e gli 8 milioni di euro. Ciò nonostante il parere “sintetizzato” in 59 pagine resta negativo. Questa l’obiezione: i ricorsi degli ex deputati, o dei deputati ancora in carica, sarebbero ingestibili per le casse del Parlamento regionale.
E in questa direzione ci sono già le prime avvisaglie: è già arrivata all’Ufficio di presidenza una “memoria procedimentale” dell’Associazione ex parlamentari dell’Ars che “contesta la legittimità” di una eventuale delibera “avente oggetto la rideterminazione dei vitalizi” in quanto “in contrasto con diverse norme e principi costituzionali”. L’iniziativa è del presidente dell’associazione Vittorino La Placa, che si è affidato all’avvocato Girolamo Rubino. “Si chiede a codesto Ufficio di presidenza – conclude il documento degli ex parlamentari – di astenersi dall’adozione della proposta” e “l’Associazione si riserva ogni azione consentita a tutela dei propri diritti soggettivi e interessi legittimi”.
I grillini però non sono pronti a rinunciare alla battaglia, soprattutto dopo che Camera e Senato si sono portati avanti: “Non ci sono più scuse: se è vero che questo Parlamento è agganciato a Camera e Senato allora giù la maschera, il principio non può valere a seconda delle convenienze”, ha ribadito il vicepresidente dell’Ars Giancarlo Cancelleri. Anche il regolamento interno dell’Ars parla chiaro, come fanno notare dal gruppo del M5s: “Il trattamento pensionistico spettante ai deputati è disciplinato da apposito regolamento approvato dall’Assemblea su proposta del Consiglio di Presidenza, in conformità a quello previsto per i membri del Parlamento nazionale”. Dopo Camera e Senato, quindi, l’Ars dovrebbe automaticamente allinearsi.
Ma, ancora prima di leggere la relazione tecnica degli uffici, già i colleghi del Consiglio di presidenza avevano espresso le proprie perplessità sul taglio ai vitalizi. E tra i primi oppositori ci sarebbe proprio il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, che a luglio, alle prime battute di questa “vertenza” aveva dichiarato: “Vorrei però ricordare che i vitalizi sono stati eliminati quindi non c’è più cosa tagliare. Quello che si propone è di togliere soldi a persone che oggi hanno 90 anni e che avevano i vitalizi di quarant’anni fa. Personalmente non sono d’accordo, se voteranno allora andrò a chiedere scusa agli ex deputati”.
L’asso nella manica del Movimento 5 stelle potrebbe essere il governo nazionale: “Il governo del Cambiamento – ha riferito Cancelleri – ha previsto nella manovra un taglio del 30% dei trasferimenti statali alle Regioni che non tagliano i vitalizi. Per la Sicilia parliamo di una riduzione di 9 milioni”.