Vito Bugliarello, l'amore del ragazzo che non era un nuotatore

Vito Bugliarello, l’amore del ragazzo che non era un nuotatore

Ritratto di un giovane eroe che ha sacrificato se stesso.

AVOLA. Se qualcuno affronta il mare – pur non essendo un esperto nuotatore, non essendo, cioè, a suo agio, tra le onde o nell’immediata prossimità, secondo la cronaca disponibile di cui scriviamo ancora – vuol dire che è un esempio d’amore, non solo di coraggio. Un simbolo del coraggio che ha dietro di sé l’amore.

La tragedia di Vito Bugliarello che ha salvato due ragazzi ed è annegato per proteggere quelle vite segnala in tutto la presenza dell’amore. Nel gesto, che è gratuito, di chi non pensa ai rischi, ma si lancia per soccorrere. Nelle testimonianze che descrivono Vito come un campione di dolcezza. Negli occhi tersi, che abbiamo intravisto, via social, dopo la sua morte, e che raccontano generosità. Nelle memorie che tratteggiano, complessivamente, la vita di un altruista.

Ma c’è altruismo e altruismo, c’è coraggio e coraggio. Ci sono margini di sicurezza all’interno dello stesso perimetro di umanità, oppure mancano. Quando il nostro cuore oltrepassa la paura, quando una situazione di pericolo viene scavalcata, quando ti precipiti senza pensarci, in favore della sofferenza altrui, allora è amore. Infatti, soltanto l’amore accetta il sacrificio supremo, trovando più insopportabile l’indifferenza. Con una consolazione che giunge, inaspettata, dallo strazio. Se fosse natura e basta, la nostra natura, non accetteremmo di perdere tutto per aiutare chi ci passa accanto.

“Per capire che ragazzo fosse basta dire che pur essendo consapevole di non essere un nuotatore, anzi direi di non saper nuotare, è corso in aiuto dei due ragazzini che stavano facendo il bagno nonostante il mare, sabato, fosse in condizioni proibitive. Non ci ha nemmeno riflettuto, lui era così”. E’ quello che ha raccontato un amico di Vito. Che il mare lo amava comunque, frequentandolo con accortezza e prudenza, quando si trattava di se stesso. E che non ha esitato ad affrontarlo, per salvare quei due ragazzini.

L’attesa, sulla costa, di parenti e amici, mentre le ricerche spegnevano la speranza di trovare Vito ancora tra noi, è stata lancinante. Una partecipazione che ha dovuto sciogliersi in lacrime. Non c’è stato il ritorno. Ma c’è l’amore. (rp)


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