PALERMO – Esperimento immediato, dalla semplice attuazione. Entrate in un bar qualunque e gridate ‘Vito-gol!!!’. Quasi tutti smetteranno di fare quello che stanno facendo – qualcuno resterà con la tazzina di caffè sospesa, altri come cristallizzati in un spazio di vetro, immortalati nel morso all’arancina al burro – e si volteranno all’istante. I più maturi, con qualche capello grigio, magari, cominceranno a piangere, in un inestricabile groviglio di felicità e nostalgia.
Anche chi non c’era a quei tempi, pure chi ha appena ascoltato le gesta di un’epica gloriosa, non rimarrà indifferente al tiro scagliato nella rete delle memorie intorno a Vito Chimenti, cannoniere e campione, che indossò la maglia rosanero e legò un popolo a sé per l’eternità.
Il suo nome è tornato pubblicamente alla ribalta da quando Dario Mirri, l’imprenditore che è sceso in campo in un momento difficile della società di Viale del Fante, lo ha celebrato quale inestimabile pegno di un amore che non si consuma. E lui, Vito il centravanti, dall’altro capo del telefono, si schermisce di tanta dedizione. E’ sempre stato un uomo schivo, pago del suo mestiere di vivere e di segnare, ma si capisce subito, prima che lo dica, che è innamorato di una città innamorata di lui.
“Sono grato e commosso – dice –. So che tanti mi vogliono bene e che sono legati a me come io a loro. Ho ringraziato Dario con una telefonata, è una persona seria che dimostra di avere a cuore le sorti della squadra. Stiamo vicini a chi vuole salvare il Palermo. Io credo molto nel Palermo dei palermitani. L’idea mi piace”.
Si chiacchiera. Si affastellano ricordi che somigliano a coriandoli sospinti dal soffio del rimpianto. Una finale di Coppa Italia persa, per accanimento e dannazione, contro la Juventus dei grandi. Chimenti che brucia Zoff al primo minuto, poi esce, per infortunio. E i bianconeri che capovolgono la sorte della gara e un intero destino. “Mi fa male ancora, tanto male – dice il protagonista di quel prodigio -. Forse, se non fossi uscito perché non mi reggevo in piedi, l’avremmo portata a casa. Io gettavo la spugna solo se stavo malissimo. Fu una tremenda sfortuna. Gli anni passano e non dimentico. Ho il magone qui…. Io amo Palermo, non ho mai smesso di amarla. Ho il cuore rosanero”.
Chimenti è l’ultimo dei romantici, generoso, combattivo. Si capisce dagli occhi buoni, dalla voce e dalla brusca gentilezza di uno che ha pudore nel mostrarsi. Una figurina Panini da non dare mai via. Un eroe solitario, da pallone narrato nelle storie di Soriano o di Valdano. Quando la vittoria non va sempre a chi la merita, ma tu non lascerai mai alla deriva gli onesti che camminano a testa alta.
“Eravamo persone più che personaggi – continua – a disposizione dell’amore e dell’attenzione di tutti. Eravamo attaccatissimi alla maglia e alla gente e la piazza ci ricambiava. Erano davvero tempi diversi. Adesso, purtroppo, è cambiato molto. Ci sono i social, si chiacchiera troppo e c’è meno semplicità di ieri. Purtroppo, ripeto…”.
A margine, spunta un amarcord di ‘biciclette-biciriette’, di portieri alloccuti che osservano la palla all’incrocio, senza rimedio. Lo senti il profumo dell’erba? In fondo, splende la galleria che ospita le care immagini di Luigi Necco da Napoli e Tonino Carino da Ascoli. Ci sono pezzi di felicità da non dare via, come certe figurine.
Vito Chimenti, centravanti del mito, ne ha uno da mostrare: “Avevamo vinto a Genova con la Samp, tre a due. Una partita incredibile. Fummo costretti a spostarci a Roma per il maltempo e trovammo Renzo Barbera che era venuto apposta per festeggiare. Finché vivo, non dimenticherò mai la sua gioia: ci abbracciava, sorrideva, batteva le mani… Il presidente, il nostro amato e grande presidente, era tornato bambino”. E che altro chiediamo ai nostri sogni più veri?
GRANDE VITO NON TI DIMENTICHERÒ MAI ERO COME SI DICEVA UN TEMPO RACCATTAPALLE TI OSSERVAVO QUANDO TI RISCALDAVI SOTTO LA VECCHIA TRIBUNA CON LE SCARPE DA TENNIS L’ ODORE DELL’ OLIO CANFORATO MISTO CREME ERA FAVOLOSO, POI PRIMA DI ENTRARE IN CAMPO PASSANDO DAL QUEL PICCOLO TUNNEL CHE PORTAVA IN CAMPO TI METTEVI LE TUE SCARPETTE DA CALCIO TEPASPORT, BEI TEMPI. TI ABBRACCIO FORTEMENTE CON GRANDE AFFETTO GRAZIE PER L’ EMOZIONI CHE CI HAI FATTO VIVERE.
Grande, indimenticabile Vito. Bei tempi, veri uomini.
Per fortuna c’è la storia a sostenerci (non solo nello sport). Quella di giocatori che erano “persone più che personaggi” è una bella storia. La tecnica e la passione di Vito Cimenti sono un ricordo bellissimo. Viva Vito-gol.
Non per niente da anni mi firmo “Vitogol”. Senza trattino. Mi farebbe piacere incontrarlo o solo vederlo sul prato della Favorita. Magari per un’occasione festosa che non dico per scaramanzia. Ciao Vito.
ho 45 anni e vissuto il mito di vito nella parole del mio amato padre e nei ricordi di un bamibo che nel 1979 iniziava a calcare la tribuna dell. unico anello della leggendaria favorita. vjto e’ stato la prima bicicletta della mia vita.. ricordo il rosa vivido di quelle maglie e le gesta di chimenti e toto lopez. grazie puglisi per queste emozioni per questi ricordi per questi miti. il mio pensiero va a chi in questa citta ha indirizzato la propria passione calcistica ai blasoni del nord italia con una asettica passione.. non saprete mai cosa significhi aver vissuto quella palermo quel palermo non saprete mai cosa significhi avere tutti i propri miti con un solo colpo d. occhio non saprete cosa significhi guardare la partita con un occhio e buttare l. altro giusto un metro su per supplicare l. intervento della nostra santuzza a venire in soccorso dei nostri eroi vestiti di rosa e di nero
Periodo indimenticabile, ero studente ed ero allo stadio quando vidi la sua prima partita da rosanero con un rete strepitosa alla Pelè. Sarà un caso ma di quel Palermo ricordo ancora tutto, l’allenatore Veneranda, giocatori come Frison, Di Cicco, Majo, Osellame, Magistrelli tanto per citarne alcuni. Se mi chiedete chi ha giocato domenica scorsa non lo ricordo….
dici bene, che bei tempi, che bella squadra, grande Vito Chimenti, chi non l’ha vissuto non puo’ capire, che squadra……. Frison, Vullo, Citterio, Montesano, Chimenti, Osellame, Borsellino, Magherini, Magistrelli, che calciatori……. e che signor Presidente Renzo Barbera !!!
Vito Chimenti signa puru chi rienti