Vittoria schiacciante del No |Arena: "Avviso di sfratto" - Live Sicilia

Vittoria schiacciante del No |Arena: “Avviso di sfratto”

La coesione del centrodestra, la sconfitta di Renzi e del Pd. Numerosi i commenti al voto di ieri.

le reazioni al referendum
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CATANIA – Al momento, a commentare il risultato del voto, sono solo loro. I sostenitori del No che, con percentuali nettamente superiori, si è imposto al referendum costituzionale. Superando il sì, almeno in Sicilia, di quasi 30 punti percentuali, rispetto ai circa venti della media del resto del Paese. “Il voto del referendum ci consegna un profondo desiderio di cambiamento, che va nella direzione contraria da quella indicataci da una riforma rabberciata. Il Paese reale ha vinto sul Paese legale, il popolo ha battuto il palazzo. Renzi e i transfughi del centrodestra sono stati miseramente puniti” – afferma Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Assemblea siciliana.

“Questa occasione di voto ha consentito al centrodestra di ritrovarsi coeso, e ha posto le basi per rilanciare una proposta politica che sarà quella del prossimo governo, a livello nazionale come in Sicilia. Inoltre, il plebiscito del No nella nostra terra, non indica soltanto l’insostenibilità della proposta riformatrice, ma evidenzia anche la scarsissima qualità dell’azione di governo sull’Isola, del Partito Democratico, dell’NCD e dei centristi di D’Alia” – ha aggiunto.

Giudizio netto anche da parte di un altro azzurro, l’eurodeputato Salvo Pogliese, che vede, nel voto popolare di ieri, la conferma che qualcosa, negli equilibri politici degli ultimi anni, starebbe cambiando. “Il vento è cambiato – afferma. Se la stragrande maggioranza degli italiani ha detto no a Renzi e alla sua dannosa riforma, il dato siciliano e soprattutto catanese, con il No che stravince nell’Isola superando il 70%, ben oltre la media nazionale, e con Catania che detiene con il suo 75 per cento di No il record nazionale tra i comuni capoluogo, è un chiarissimo segnale di cui Crocetta e Bianco devono prendere atto. E insieme a loro chi ha seguito il vento del renzismo e si è convertito sulla via di Damasco sacrificando coerenza e dignità per ottenere poltrone e strapuntini. Gli italiani si sono stufati, i siciliani e i catanesi non ne possono più, e lo hanno urlato forte e chiaro”.

“La Sicilia e le nostre città hanno detto No alla pasticciata e raffazzonata presunta riforma referendaria ma, al contempo, hanno espresso un voto chiaro che boccia senza appello i governi di centrosinistra: quello nazionale di Renzi con le sue promesse non mantenute, e quello siciliano del Centrosinistra e di Crocetta disastroso nelle poche scelte fatte e nei molti momenti di assoluta incapacità decisionale, dalle evidenti contraddizioni di una accozzaglia (per dirla alla Renzi…) di tante, scadenti individualità clientelari”. Così il deputato alla Camera di F.I., Basilio Catanoso, commenta il voto referendario.

“Catania registra un record. Il 75% dei catanesi ha detto no ad una riforma costituzionale bugiarda ed autoritaria, ma soprattutto ha detto no a questa politica che governa la città, c’è voglia di cambiamento nella roccaforte della Catania Pd di Bianco. E’ simbolica questa decisione popolare, ne prendano atto Bianco in primis e Crocetta a seguire, ritenuto che la Sicilia ha espresso un no forte al 70%. La politica di clientelismo e compromessi condotta dal pd autoritario per mantenersi a galla e per tenersi stretti i posti di potere non è passata inosservato ai siciliani e ancor di più ai catanesi”. Lo dichiara Manlio Messina, consigliere d’opposizione e portavoce provinciale di Fratelli d’Italia, alla luce dei risultati del referendum costituzionale.

“In Sicilia e a Catania le percentuali raggiunte dal NO sono da record e hanno un sapore del tutto particolare”. A commentare l’esito del referendum costituzionale è il deputato alla Camera Angelo Attaguile, segretario nazionale di ‘Noi con Salvini’. “Il 71,58% nella Sicilia di Crocetta e il 71,41% nella Catania dei pezzi grossi del Pd –aggiunge Attaguile- rappresentano un risultato davvero straordinario, chiaramente merito dell’ottima campagna d’informazione che abbiamo portato avanti con determinazione, passione e spirito di servizio assieme a Diventerà Bellissima, con Nello Musumeci in prima linea, Fratelli d’Italia e alcuni amici di Forza Italia. A differenza di Renzi e soci abbiamo puntato ad informare i cittadini sulle insidie che nascondeva la riforma costituzionale, piuttosto che a condizionarli. E siamo soddisfatti della presa di coscienza di tanti cittadini liberi”.

“l “no” di oltre 70% dei siciliani va letto con molta attenzione. I partiti riflettano. Siamo in presenza di un avviso di sfratto per tutti”. Così invece Giuseppe Arena, presidente dell’associazione Solo Sicilia – laboratorio di idee per la sopravvivenza. “Il risultato del referendum – ragiona Arena – ci consegna un dato inequivocabile: i siciliani hanno detto “no” al disinteresse della politica. Non si tratta soltanto della bocciatura del renzismo. Oggi è toccato a Matteo Renzi domani potrebbe toccare ad altri che in queste ore gioiscono. Gli elettori italiani e siciliani in particolare hanno, a mio avviso, voluto manifestare il proprio malessere, dando un sonoro ceffone al sistema partitico-politico. Il 71,8% di “no” nella nostra regione testimonia che la gente è esasperata. Bisogna ripensare la politica, a cominciare dalle politiche del territorio. Solo Sicilia è già al lavoro per costruire un nuovo modello di partecipazione con un preciso obiettivo: mettere al centro di ogni ragionamento gli interessi della Sicilia e dei siciliani. Noi siamo pronti ad offrire il nostro contributo”.

 

 

 


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