ACIREALE – Avrebbero utilizzato la tecnica dell’acetilene per fare saltare casseforti e bancomat, ma sono stati arrestati. Il personale della Polizia Stradale di Catania, in collaborazione con il Commissariato di Acireale, è riuscito a sgominare una banda di rapinatori che aveva preso di mira il territorio giarrese, prima che effettuassero l’ennesimo colpo in un supermercato della zona di Guardia – Santa Venerina.
La svolta è avvenuta venerdì scorso, quando gli investigatori sono riusciti a carpire ad alcuni pregiudicati preziose informazioni sulle intenzioni che la banda aveva per il giorno successivo. Da qui è scattata la fitta attività di perlustrazione da parte degli agenti in borghese che hanno battuto a tappeto il territorio, riuscendo a intercettare, sulla via Palombaro all’altezza del cimitero di Santa Venerina, un furgone Fiat Fiorino guidato da due individui sospetti con il volto parzialmente coperto da un copricapo in panno. Alla vista degli agenti, l’uomo alla giuda ha ingranato la retromarcia per tentare di fuggire, ma il veicolo è stato tempestivamente bloccato dalle stesse forze dell’ordine che hanno proceduto a identificare non solo il conducente, Alessandro Murabito, incensurato di 35 anni, ma anche il passeggero, Alfio Orazio Pappalardo, 26 anni, che teneva tra le gambe un fucile a canne mozze pronto all’uso.
Nel frattempo, altri agenti pronti a controllare il vano del Fiorino per vedere cosa fosse contenuto all’interno, sono riusciti a bloccare uno dei complici, Marco Musmeci, 20 anni, che con il volto coperto e in mano la pistola (poi rivelatasi un’arma giocattolo modificata ed idonea a sparare cartucce vere cal. 9, completa di caricatore) aveva accennato un tentativo di fuga. Una volta fermato l’uomo, gli agenti sono riusciti a verificare il contenuto del furgone, trovandovi nascoste all’interno altre due persone, con il volto coperto da un passamontagna, poi identificate come Alfio Maugeri, 34 anni e Francesco Patanè, 32 anni, e rinvenendo il materiale per effettuare il colpo.
All’interno del Fiorino, poi risultato rubato, gli agenti hanno infatti trovato tutto il necessario per assaltare, presumibilmente, un esercizio commerciale di Santa Venerina dotato di cassa continua, situato a circa 1000 metri dal luogo del fermo. L’obiettivo della banda, secondo gli investigatori, non era solo il denaro contante, ma anche il contenuto della cassaforte che i malviventi volevano far saltare proprio con l’acetilene. È noto infatti che in passato sono stati fatte saltare i bancomat o le casse continue di esercizi commerciali propri con tali modalità, utilizzando cioè un gas altamente infiammabile come l’acetilene, con il quale saturare l’interno della cassaforte, dopo averla sigillata con materiale tipo poliuretano espanso, innescando poi l’esplosione con una miccia.
Un sesto complice, Gianluca Rovito, 29 anni, è stato arrestato poco distante a bordo di autovettura “pulita” che doveva servire per la fuga, nella quale è stato rinvenuto tutto l’occorrente che doveva servire ai rapinatori per cambiarsi d’abito: maglie, pantaloni e scarpe. Tutti i fermati, arrestati per tentata rapina aggravata in concorso, porto abusivo di armi alterate e clandestine, ricettazione e resistenza, sono stati rinchiusi nel carcere di Piazza Lanza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.