Windjet, buone notizie |L'Inps pagherà gli arretrati - Live Sicilia

Windjet, buone notizie |L’Inps pagherà gli arretrati

L’Inps di Catania ha effettuato i mandati di pagamento degli arretrati della casa integrazione guadagni per gli ex dipendenti della compagnia aerea catanese. Nessuna novità, invece, per il futuro dell'azienda.

La situazione dei lavoratori
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CATANIA – È di oggi la buona notizia per i lavoratori di Windjet che l’Inps di Catania ha fatto i mandati di pagamento degli arretrati della casa integrazione guadagni. Tali somme, nell’arco di una decina di giorni, dovrebbero arrivare in possesso dei lavoratori. Ma accanto alla cassa integrazione, i lavoratori hanno bisogno di avere prospettive occupazionali certe e, siamo convinti, che se c’è l’impegno di tutti si riusciranno a trovare le condizioni per restituire loro e alle famiglie coinvolte la dignità del lavoro.

Ecco perché la Cisl di Catania con la Fit-Cisl etnea hanno inviato una richiesta di incontro a Enac e Sac per analizzare la situazione dei lavoratori Windjet, già da quasi un anno in cassa integrazione straordinaria e, ad oggi, senza alcuna prospettiva occupazionale. Se fino a qualche mese fa vivevamo infatti nella speranza che Windjet potesse ripartire, oggi questa speranza è azzerata. Si rincorrono le voci e ormai si aspetta da un giorno all’altro che il Tribunale si esprima sulla richiesta dell’azienda di un concordato liquidatorio. A sostenere questa disastrosa ipotesi c’è stata l’assegnazione ad altri vettori degli “slot” occupati all’aeroporto Fontanarossa da Windjet, per cui ormai l’epilogo dell’intera vicenda ci pare scontato.

Eppure, nonostante la scandalosa fine di Windjet che per la Sicilia rappresentava una grande opportunità di sviluppo oltre che fonte occupazionale, non ci si può sicuramente rassegnare all’idea. La Cisl e la Fit continuano a insistere nella ricerca di prospettive migliori cercando di sollecitare l’arrivo di altre compagnie aeree a Catania e l’avvio dello scalo di Comiso, per inseguire comunque un’espansione e per salvaguardare la nostra economia. Ma se Windjet sta comunque per concludere il proprio ciclo, non si può non tenere conto, nell’ambito dei progetti di sviluppo comunque esistenti a Catania e che riguardano tanto l’aeroporto di Fontanarossa quanto lo scalo di Comiso, che ci sono circa 500 lavoratori altamente professionalizzati e attualmente in cassa integrazione da poter ricollocare nell’ambito di tali progetti.

A tal proposito continuiamo, infatti, a insistere nel rivendicare una soluzione per i lavoratori Windjet mirata a realizzare la loro ricollocazione nelle compagnie che, in ogni caso, ricopriranno spazi lasciati vuoti da Windjet o che inizieranno a volare, utilizzando come base lo scalo di Comiso, cosa che auspichiamo possa avvenire in tempi brevi. Già Ryanair avvierà, prima della fine del mese di maggio, le selezioni del personale da impiegare a terra e che, speriamo in tempi brevi, lo scalo di Comiso dovrebbe essere pronto per diventare operativo e per fare sistema con quello di Fontanarossa.

A fronte di tali importanti notizie che, se fossero confermate, potrebbero rappresentare opportunità di sviluppo per il nostro territorio, ci sembra doveroso non soltanto chiedere un confronto per avere conferme dei piani di sviluppo degli aeroporti in questione, ma anche per continuare a rivendicare con forza la ricollocazione prioritaria di lavoratori altamente professionalizzati.

Ci aspettiamo attenzione da parte degli enti e delle istituzioni per salvaguardare i lavoratori che con grande professionalità e spirito di appartenenza hanno sempre svolto il proprio dovere e che si trovano, per responsabilità altrui, in mezzo a una strada. Occorre anche accelerare il più possibile la realizzazione degli investimenti previsti nei due scali che per l’intera Sicilia orientale possono rappresentare una grande opportunità di sviluppo. Forse con l’impegno delle istituzioni si sarebbe potuto fare di più per salvare Windjet, ma adesso bisogna fare il massimo per tutelare i lavoratori, dando loro una speranza occupazionale, e il territorio, perché le infrastrutture e i servizi rappresentano un volano necessario per la nostra economia.

 

 


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