Youth guarantee, il nuovo bando | Cambia tutto: la laurea non serve - Live Sicilia

Youth guarantee, il nuovo bando | Cambia tutto: la laurea non serve

Una settimana fa la pubblicazione dell'Avviso rivolto a circa duemila lavoratori. Dopo le proteste dei sindacati, il ritiro del provvedimento. E il nuovo testo: molte le novità.

PALERMO – Il bando è nuovo di zecca. Ed è il secondo in una settimana. Il Ciapi di Priolo ha pubblicato oggi il nuovo Avviso per circa duemila operatori ex sportellisti e addetti all’orientamento lavorativo. Il secondo, in una settimana, perché quello pubblicato pochi giorni fa è subito finito nel cestino, di fronte alle proteste veementi dei sindacati, che si sono scagliati contro il requisito della laurea per l’accesso ai posti di “orientatore” e anche contro le assunzioni “scaglionate”. E in effetti, la laurea adesso non serve più.

Così, martedì scorso, la decisione di ritirare quel bando, dopo un incontro tri-laterale tra sindacati (Cgil, Cisl, Uil e Snals), governo (l’assessore Bruno e il dirigente generale Corsello) e i vertici del Ciapi di Priolo. L’ente in house ha pubblicato oggi il nuovo avviso. E in effetti, cambia tutto.

Tranne il numero complessivo dei posti messi a bando: più di duemila. Ma verranno divisi diversamente tra le “funzioni” da svolgere. Inizialmente la suddivisione prevedeva solo due figure: quelle degli orientatori (la maggior parte, necessaria la laurea) e gli impiegati amministrativi (in quel caso bastava il diploma).

Quindi saranno 283 gli addetti di segreteria (terzo livello giuridico ed economico), 365 saranno gli amministrativi (quarto livello), 1382 saranno gli addetti all’erogazione delle attività di orientamento (quinto livello giuridico ed economico), 35 saranno i “responsabili dei processi” (i direttori, insomma, sesto livello giuridico).

Cambia la durata del contratto. Se la prima bozza prevedeva un rapporto di sei mesi (comunque prorogabile) adesso il contratto avrà una durata compresa tra uno e sei mesi. Scompare la “prorogabilità” del rapporto di lavoro. Anzi, si precisa che “il termine di scadenza è comunque configurato dalla data di esaurimento del numero prestabilito di soggetti ai quali occorre erogare i servizi richiesti nel limite della spesa rimborsabile”.

I candidati dovranno essere iscritti innanzitutto all’albo unico regionale della Formazione e nelle liste elettorali, essere fisicamente idoneo all’impiego, non avere riportato condanne penali e non avere in corso procedimenti penali “preclusivi di assunzione nella Pubblica amministrazione”. Oltre a “godere dei diritti civili e politici, non versare in uno stato di incompatibitlità con la Pubblica amministrazione e non essere stato destituito, dispensato o licenziato da un impiego per insufficiente rendimento”.

Ma è sui titoli di studio e professionali che si è acceso lo scontro con i sindacati. La soluzione trovata prevede, oltre, per tutti, a una esperienza “per un periodo non inferiore ai due anni in materia di erogazione di politiche attive del lavoro”, la necessità del possesso del diploma per gli aspiranti addetti alla segreteria e ai ruoli di amministrativi. Più complessa la questione riguardante gli addetti alle attività di orientamento. “Per l’attività di consulenza di orientamento – si legge – bisognerà possedere un titolo di studio non inferiore alla laurea con indirizzo psico-socio-pedagogico o equipollente, o possedere il diploma di scuola secondaria di secondo grado più corsi di formazione specifici nell’area dell’orientamento. Per le attività di supporto all’erogazione di attività di consulenza di orientamento bisognerà possedere il diploma di maturità di scuola secondaria di secondo grado più esperienza pluriennale maturata nell’ambito dei servizi orientativi e/o di politiche attive del lavoro in progetti finanziati con risorse regionali, statali o comunitarie”. Per i “responsabili di processi” servirà la laurea o un diploma al quale aggiungere “esperienza professionale diversificata in ambito orientativo o dei servizi o in attività analoghe in altri settori”. Insomma, nemmeno i direttori dovranno essere laureati.

A valutare i titoli sarà una commissione di tre membri: un funzionario della Regione esperto in politiche attive del lavoro, un funzionario direttivo del Ciapi e dal direttore stesso del Ciapi, con funzione di presidente. La selezione verrà effettuata attraverso un test di ammissione. Un questionario di dieci domande a risposta multipla. Ad ogni risposta esatta verrà assegnato un punteggio pari a due, per ogni risposta errata un punteggio pari a -1 e zero punti nei casi di mancata risposta.

Il bando, a dire il vero, fissa anche un termine di 30 giorni a partire dalla pubblicazione in Gurs dell’avviso stesso. E l’estratto oggi è arrivato in Gazzetta – serie concorsi. Un avviso che rimanda al sito ufficiale del Ciapi di Priolo. Dove oggi è apparso il bando. Il secondo. In una settimana.


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