Zamparini: "Ecco cinque colpi| Con gli arabi tratterrò Vazquez" - Live Sicilia

Zamparini: “Ecco cinque colpi| Con gli arabi tratterrò Vazquez”

Patron rosanero a tutto campo sul momento della sua società. Dall'addio di Iachini, passando per la valorizzazione dei due argentini, fino alle polemiche per la sconfitta contro la Juventus: "Con Iachini non c'era più sintonia, fiducia a Ballardini. Mudo via per non meno di 25 milioni, a gennaio arrivano quattro nomi quasi tutti dall'estero. Guidolin miglior allenatore a Palermo, rivorrei Foschi".

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PALERMO – “Mamma mia quanti stipendi ho pagato. Sono un benefattore e gli allenatori mi vogliono bene”. Esordisce così Maurizio Zamparini alla vista della lista dei tecnici esonerati dal suo arrivo al Palermo dal 2003 ad oggi. Il presidente rosanero, intervenuto nel programma di Sportitalia ‘Monday Night’ condotto da Michele Criscitello con Alfredò Pedullà, è un fiume in piena, così come nella sua consuetudine, parlando a 360° di tutte le tematiche legate alla società che guida da dodici stagioni ma anche di tanto altro. Innanzitutto gli allenatori, quelli lanciati, esonerati e poi ripresi in quasi trent’anni di carriera nel calcio: “Perchè sono entrato in questo mondo? Me lo domando tutti i giorni. Il calcio dà un ritorno grandissimo d’immagine e quel record di mangia-allenatori nel mondo mi dà una ottimo ritorno d’immagine come imprenditore, il mondo non va sui valori normali ma su quelli d’immagine. Io faccio calcio per passione e l’imprenditore con successo, il calcio è qualcosa di sociale. Portare il Venezia dalla C2 alla serie A e il Palermo dalla B alla massima serie ti ripaga di tutti gli sforzi”.

Non solo gli allenatori scoperti ma anche, e sopratutto, i campioni in campo scovati in giro per il mondo, in ultimo Paulo Dybala. In merito all’argentino, che con i bianconeri della Juventus ha vinto lo scontro col suo passato, il presidente chiarisce alcune sue recenti dichiarazioni: “Non ho detto che Dybala è uguale a Del Piero, sulla crescita muscolare ho detto che lavorare in questo modo su un giocatore veloce come lui può essere un errore ma era soltanto un consiglio. Poi i giornali ci ricamano sopra. Dybala è lo stesso giocatore che giocava a Palermo, la Juventus ha tre campioni Dybala, Pogba e Buffon. Dybala in mano ad Allegri rovinato? Queste dichiarazioni sono state traviate perchè in quel momento Allegri parlò del giocatore ed io risposi in maniera ironica dicendo che forse sarebbe dovuto crescere l’allenatore piuttosto che Dybala”.

Chi potrebbe seguire la ‘Joya’ nel destino è di certo Franco Vazquez. Sul ‘Mudo’ Zamparini mette dei paletti ben definiti, rilanciando anzi un desiderio personale: “Non fatemi fare il mercato sei mesi prima, Vedendo quello che c’è in giro Vazquez non vale meno di 25 milioni. Dybala ne vale 100 per quello che sta facendo alla Juventus, se li vale Pogba allora li vale anche lui. Berlusconi voleva sia Dybala che Vazquez ma sull’argentino lo staff della Juventus aveva già avuto un abboccamento e quindi non potevo lasciare anche Vazquez. Di sicuro avrebbero fatto grande il Milan. Vazquez preferirei rimanesse a Palermo, ho un socio arabo, mi han fatto una promessa: se arriva, rimane. Se non avessi venduto Dybala avrei chiuso un bilancio di 32 milioni in perdita e c’era da portare i libri in tribunale. Ci sarabbe da ringraziare Zamparini perchè manteniamo un progetto sano ma non possiamo competere con le grandi squadre”.

L’argomento più delicato, e su cui il presidente s’infervora particolarmente, è ovviamente quello legato a Beppe Iachini, esonerato da poco meno di un mese: “È stato il mio capitano al Palermo, io l’ho chiamato a Venezia il primo anno come secondo di Novellino e l’ho inventato come allenatore. Quando i rosanero sono andati in B mi sono fatto convincere da Gattuso, che è stato il giocatore che più ammiravo nel calcio italiano, e pensavo fosse già pronto per fare l’allenatore. Poi l’ho chiamato. L’artefice di Dybala e Vazquez? Zamparini. Qualche tecnico capisce poco di calcio, quando è tornato dalla Spagna. Lui veniva dalla B argentina e portò il Belgrano in Primera Liga, hanno organizzato una partita per il suo addio per farvi capire quanto era importante. Con Perinetti e Gattuso Vazquez era fuori rosa. Dybala l’ho comprato io per dodici milioni: non è un merito di Iachini. Fare la Serie B con quei giocatori, ho fatto una battuta, l’avrei vinta pure io. Contro il Napoli mi sono preoccupato e ho fatto quelle dichiarazioni (‘Lo prenderei a calci nel sedere’, ndr)”.

Legato a doppio filo con l’addio del tecnico marchigiano c’è la querelle con Enzo Maresca, vicenda che il vulcanico presidente friulano intende chiarire una volta e per tutte: “È stato vergognoso perché ha detto una falsità. Andate a prendere i bilanci del Palermo, veda dove sono andati i soldi. Se non avesse le plusvalenze, con gli stipendi dei giocatori. Il Palermo pare abbia preso 60 milioni. Io ho risposto a Maresca, quando Iachini è stato esonerato. Ci sono degli allenatori che prediligono certi giocatori: io non ho mai dato retta allo spogliatoio. Lui è stato punito con una multa di 10mila euro e comunque ho fatto pace con lui”.

Sugli acquisti mancati in estate e la ricerca del nuovo allenatore dopo Iachini ecco il Zamparini pensiero: “Per Araujo e Defrel avevo messo sul piatto 20 milioni di euro: il primo hanno rifiutato dodici, il secondo ha preferito Sassuolo. Viviani invece aveva già prenotato l’aereo, io lo considero una grande fortuna. Non mi rimprovero nulla: mi dispiace un po’ per Defrel. Gilardino l’ho preso per tre anni perché allenatore e direttore sportivo mi hanno convinto. Ho chiamato Ilicic, con i miei giocatori ho un bel rapporto, ho chiesto com’era. Quando è arrivato non stava nemmeno in piedi, quando ha finito faceva la differenza. Non è che ha vent’anni. Prima di Ballardini ho cercato Guidolin? Sono affari miei – risponde cautisto il presidente – avrei voluto farlo diversi anni fa ma quest’anno lui ha deciso di non voler allenare. Io l’ho contattato e mi disse che forse se ne sarebbe potuto parlare a Natale ma non era una strada percorribile”.

Sul Palermo di quest’anno e sul prossimo mercato di gennaio. “È lo stesso rispetto alla scorsa stagione, senza Dybala. Abbiamo riportato Struna, abbiamo preso Goldaniga. Il centrocampo è quello dell’anno scorso, più Hiljemark e Brugman: volevo Viviani davanti alla difesa, perché sapevamo fosse un reparto da rinforzare. Ci sono pochi giocatori alla Pirlo, abbiamo mantenuto Chochev, poi Trajkovski e Cassini. Noi arriveremo fra le prime dieci del campionato, ne sono sicuro. A gennaio arrivano quattro-cinque giocatori. Per due di questi c’è solo da definire l’accordo, altri tre li stiamo visionando. Verranno quasi tutti dall’estero, solo uno dall’Italia”.

La vicenda stadio tiene ovviamente banco e, anche in questo frangente, il presidente rosanero non risparmia stoccate: “Il progetto c’è da sei anni, se fosse stato approvato sarebbero già partiti i lavori. Ho trovato la società che me lo fa e che posso pagare dilazionato: la politica mi dia il permesso. Mi han già chiamato per far l’imprenditore in Svizzera, ma io voglio farlo in Italia”.

La sconfitta con la Juventus brucia ancora tanto e Zamparini non si tira indietro nell’analizzare il match con i bianconeri: “Ne abbiamo presi due negli ultimi minuti. Il gol di Mandzukic era da annullare, se lo fa uno del Palermo non so come finisce. Di testa si salta in alto, non addosso a quello davanti. Su tutti i giornali, la prima cosa che scrivevano, erano rete regolarissima. Un fallo grande come una casa, se lo fa uno del Palermo viene annullato, di testa non si va così. Si stacca in alto. Struna ha un ematoma dove ha preso la gomitata da Mandzukic. Sono l’unico che dice la verità. Io perdono l’arbitro per la sua posizione. Ha preso 7,5 in pagella? Se lo dava al Palermo avrebbe preso 4 (ride, ndr)”.

Dopo allenatori e giocatori il presidente del Palermo ha ovviamente cambiato anche tanti direttori sportivi su cui Zamparini esprimi ad uno ad uno il suo pensiero: “Gerolin non conta nulla (scherza, ndr). Ceravolo, bravissimo talent scout, meno a gestire i rapporti fra giocatori e società. Sabatini è secondo me il più grande talent scout del mondo mentre Perinetti non si sposava con la mia idea di calcio. Foschi? Potesse tornare lo riprenderi subito, è un grande venditore di giocatori”.

La chiosa finale, su quello che diventa il Zamparini pensiero più completo degli ultimi anni, è affidata a dei divertenti aneddoti legati agli esoneri degli allenatori fra Venezia e Palermo: “Non ho mai fatto una formazione con un allenatore ma ho litigato con tanti per giocatori non schierati. Litigai con Mangia perchè non schierò Ilicic contro l’Udinese e gli dissi che se perdeva la gara lo cacciavo. Esonerai un allenatore (Cosmi, ndr) perchè non mise Pastore in un Palermo-Catania perso 4-0. A Venezia avevo avviato i contatti con Reja per sostituire Novellino già alla fine del primo tempo di una gara, ma alla fine quella gara la vinse e saltò tutto”.


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