PALERMO – I fatti di Coccaglio non potevano passare inosservati. Maurizio Zamparini ha esonerato Davide Ballardini dall’incarico di allenatore del Palermo, posizione che sarà ricoperta solo momentaneamente da Fabio Viviani. Il nuovo allenatore, come ammesso dallo stesso presidente, sarà Guillermo Barros Schelotto: “Dopo la vittoria col Verona e dopo i fatti dell’altro ieri, oltre che alle parole del nostro capitano in televisione, ho dovuto passare una nottata in bianco. Ho pensato alle soluzioni da trovare. Le disgrazie, come dice il famoso detto, non vengono mai per nuocere. La squadra, pur senza un allenatore operativo, ha dimostrato di saper fare risultato, sebbene i dei del calcio ci abbiano aiutato, a differenza di quanto accaduto con la Sampdoria. Circa un mese fa è venuto a casa mia Guillermo Barros Schelotto, un importante allenatore argentino al quale ho prospettato un progetto di un nuovo Palermo, per un campionato di livello superiore per l’anno prossimo. Con questo allenatore abbiamo raggiunto un accordo per giugno, quando scadranno i contratti di Ballardini e di Iachini. Ma dato quanto accaduto l’altro giorno, l’ho chiamato subito e mi ha dato la sua disponibilità. In più abbiamo Viviani, che ha il patentino e conosce bene la squadra. Ho pure chiesto informazioni a Vazquez, ha vinto una Copa Sudamericana col Lanus e ha vinto tanto da calciatore. Vuole venire qui per conoscere il calcio europeo, la sua ambizione è arrivare al top e magari il Palermo lo diventerà con lui”.
Da dove deriva questa scelta a sorpresa?
“Non è stata una scelta facile. L’allenatore per ora è negli Stati Uniti, ma sarà già Genova ad assistere alla partita col Genoa. Intanto la squadra è affidata a Viviani”.
Tra Schelotto e Viviani chi sarà il capo allenatore?
“Sarà un lavoro di gruppo. Il lavoro viene fatto insieme, il titolare però sarà Schelotto”.
Quando arriverà il nuovo allenatore?
“Non potrà certo allenare subito la squadra, vedrà però la prossima partita in tribuna”.
Non teme un impatto negativo sulla squadra?
“No, perché ho giocatori come Sorrentino che hanno già dimostrato a Verona il loro valore”
Come è finita la storia con Ballardini?
“Si è autoesonerato e sto studiando con i miei avvocati una soluzione per rescindere per giusta causa. Ha perso la stima dei calciatori, le parole del capitano sono state esplicite”.
Ha provato a richiamare Iachini?
“Non stimo il lavoro di Iachini, altrimenti non lo avrei esonerato. Deve tornare sulla terra, per ora è in cielo. Questo allenatore è venuto qui rinunciando alla nazionale paraguaiana, sapendo che qui potrà formarsi per grandi club come Real Madrid e Chelsea”.
Con Iachini ci sono stati screzi sul mercato?
“Il mercato lo faccio io, indipendentemente da Iachini o Ballardini. Sono io ad aver detto a Iachini di restare a casa, non posso far giocare i Nocerino nel mio Palermo o i trentaseienni. Io qui ho portato i Dybala e i Cavani, il nuovo Cavani sarà Balogh che abbiamo strappato ad una squadra inglese. Sarà una delle nostre punte di diamante”.
Quali altri colpi farà il Palermo?
“Arriverà per giugno un centrale importantissimo, più un altro per adesso. Un sostituto di Lazaar, una riserva di Cristante e giocatori di qualità. Ritengo di avere una buona squadra, non da vertice ma pur sempre buona. Con i nuovi arrivi verrà rinforzata ulteriormente”.
Perché sono stati epurati tre giocatori?
“L’unico errore di Ballardini è stato mettere fuori quattro giocatori, ma sapete bene che El Kaoutari e Daprelà non facevano più parte del Palermo. Maresca ormai è a fine carriera, Rigoni l’ho chiamato per pregarlo di restare, ma lui mi ha detto di voler andare via”.
Sono in programma incontri con potenziali soci?
“Ho un progetto, alcuni imprenditori stanno osservando da vicino e hanno sposato questo programma. Penso che da qui a giugno entreranno in società, perché ho bisogno di giovani”.
Chi è il centrale preso dal Palermo?
“Cionek del Modena. Nulla di eccezionale, ma una riserva cazzuta per i titolari. Anche perché Vitiello è infortunato”.
Il terzino sinistro può essere Augustinsson?
“Augustinsson lo stiamo trattando, spero di portarlo in settimana, se non aumenta il prezzo”.
Come può riavvicinare la tifoseria alla squadra?
“Il problema è del paese, non del Palermo. Ho visto i Della Valle contestati dopo una sconfitta, vuol dire che manca cultura in Italia. Andate ad imparare dagli inglesi, dove il presidente non viene messo alla berlina. Siete invitati a vedere tutti i bilanci del Palermo, per vedere come sono stati spesi i nostri guadagni. Così poi i tifosi non si chiedono dove sono finiti i soldi di Dybala e così si capiscono le difficoltà di tutte le squadre di calcio in Italia. Penso ai Pozzo e a ciò che hanno fatto a Udine. Mi vergogno per la mancanza di cultura”.
Perché il Palermo continua a prendere giovani?
“Da che mondo è mondo, quello del portiere è un ruolo in cui si esplode dai 30 anni in poi. Per centrocampista e attaccante è diverso, ancor di più per i difensori. L’Empoli è più giovane del Palermo, ma va benissimo, e ha una storia fondata su un allenatore bravo come Sarri. Noi abbiamo un venticinquenne come Struna, due ventiduenni come Goldaniga e Lazaar, un ventitreenne come Chochev. Sorrentino e Gilardino alzano la media, ma penso che un giovane sia tale a 18-19 anni. A 23 anni deve essere nel pieno delle sue qualità. So quanto sia importante il giocatore d’esperienza, ma se faccio il nome di Rigoni, penso ad un Rigoni che corre. Non che faccia l’attaccante. Poi, sia chiaro, in Italia ha ragione chi vince”.
Chiederà a Iachini la rescissione del contratto?
“Non lo so, dipenderà da lui. Io gli chiederò la risoluzione del contratto, sia per liberare lui che per far risparmiare noi. Abbiamo un ottimo rapporto, pur non condividendo dei pensieri, ma penso che abbia perso la sua dimensione quando ha pensato di essere l’artefice delle fortune del Palermo. Per portare avanti la squadra serve tutta la società: presidente, direzione, giocatori, allenatore e anche i tifosi. Iachini pensava di non aver più bisogno di nessuno, temeva l’ombra di Gerolin che non farebbe del male ad una mosca, temeva l’ombra dei giocatori stranieri portati dal mio amico Curkovic, che mi ha dato una grande mano portando anche Cristante. Lui vedeva degli spettri, così come Ballardini, che se l’era presa con quattro giocatori italiani. Ma qui tutti hanno dato il 101%, tranne che nel match con l’Alessandria”.
Come procede la trattativa per il rinnovo di Sorrentino?
“Non c’è distanza, penso che la mia offerta sia la più grossa in Italia. Io ho stima di Sorrentino, ho un gran rapporto, e la mia prospettiva per il rinnovo di Sorrentino è quella di affiancarlo ad un portiere croato che mi descrivono come un fenomeno per fargli da papà. Questa è la nostra politica”.
Il futuro di Gerolin è ancora a Palermo?
“Gerolin mi ha dato una mano, ma non so se in futuro avrò bisogno di un direttore sportivo. Intanto Gerolin resterà per fare ciò che sa fare”.
Sensi è ancora un obiettivo del Palermo?
“È un giocatore che fa parte della galassia dei miei amici. Ho optato per Cristante, perché Sensi è sotto la tutela di Juventus e Sassuolo, per cui il giocatore non ha scelto tra noi e gli emiliani, bensì tra noi e i bianconeri. A quel punto ho preso Cristante perché non faccio la balia a nessuno”.
Viviani è tornato su consiglio di Guidolin?
“Con Guidolin c’è stato un colloquio ad inizio anno perché l’avrei preso subito. Conosce bene Palermo, abbiamo parlato di un’altra condizione a livello dirigenziale. Io non riesco ad avere il controllo di tutto, non ho più né la gioventù, né la voglia. La settimana scorsa avevo chiesto a Trapattoni di fare il presidente, ma vuole allenare ancora. E dire che ha due anni in più di me. Io l’avrei visto come Boniperti, un presidente che capisce di calcio. Gli investitori a me vicini avranno bisogno di una figura del genere”.
Come giudica il litigio Sorrentino-Ballardini?
“Sono cose che nel calcio succedono. Purtroppo i media sanno tutto ormai. Siamo andati in ritiro, cosa che tra l’altro ci porta fortuna e che farei più spesso, e dopo aver parlato con Ballardini lui mi ha ammesso di non sapere se far giocare Sorrentino o Colombi. Io gli ho detto di non lasciare fuori il nostro capitano e pensavo di averlo convinto. Sapevo del suo colloquio con Sicignano, un vero uomo, che giustamente ne ha poi parlato con Sorrentino. Quando è successo il fatto io non c’ero più, altrimenti sarei intervenuto. Da lì si è passati alle brutte parole, anche da parte di Sorrentino. Hanno sbagliato in due: Ballardini per slealtà, Sorrentino per la reazione. Quando è girata la voce di Sorrentino fuori rosa, ho chiamato Gerolin, minacciando di mandare via sia lui che l’allenatore se non si fosse risolto tutto. La situazione nasce comunque dallo stress, Ballardini si sentiva già all’ultima spiaggia col Frosinone. Sapeva inoltre che stavo richiamando Iachini e che non mi aveva convinto, perché Iachini qui tornerebbe in ginocchio”.