Zona rossa nella provincia di Palermo: i numeri dietro la scelta - Live Sicilia

Zona rossa nella provincia di Palermo: i numeri dietro la scelta

Gli ultimi dati in aumento sfiorano il limite. E si teme un effetto Pasqua
CORONAVIRUS
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Il numero decisivo, dopo la guerra di cifre di questi giorni, è scritto nero su bianco nell’ordinanza del presidente della Regione che impone la zona rossa a tutta la Città metropolitana di Palermo dall’11 al 22 aprile. Si cita la nota dell’8 aprile del Dipartimento Osservatorio epidemiologico della Regione “secondo cui, premesso che negli ultimi sette giorni l’incidenza cumulativa dei nuovi casi per 100.000 abitanti nella Regione siciliana è pari a 143,99, e invece nella Città metropolitana di Palermo è di 238,1” si fa notare che il dato pur non superando i limiti del decreto legge (250 casi su 100.000) si va avvicinando rapidamente a esso e si sottolinea che la diffusione delle varianti “potrebbe contribuire all’incremento dei casi”. Si cita inoltre una successiva nota dello stesso dipartimento regionale, di oggi, 9 aprile, con un’incidenza settimanale dei contagi nella Città metropolitana a 246,1 casi ogni 100.000 abitanti.

La situazione nei comuni

Insomma, il virus corre in città e in provincia. I dati più gravi relativi ai singoli comuni riguardano Isnello, Santa Cristina Gela e Borgetto, con più di 600 casi su 100.000 abitanti, Piana degli Albanesi con più di 500, Vicari, Polizzi, Godrano e Cefalà Diana, Mezzojuso, Villafrati con più di 400. Diversi altri comuni come Partinico e Ciminna superano comunque la soglia dei 250 casi. Ci sono anche i comuni in cui, raffrontando i dati dell’ultimo report settimanale con il precedente la situazione sembrerebbe migliorata (come Trabia o Torretta) ma anche questi andranno in zona rossa.

Effetto Pasqua

A spingere la Regione verso il provvedimento anche il timore che da qui a qualche giorno si possa registrare un’ondata di contagi conseguente alle feste pasquali, analoga a quella che si vide dopo il Natale.

La guerra dei numeri

Il Comune di Palermo aveva contestato i dati presi in considerazione della Regione. L’ufficio statistica del Comune ritiene che la media fino al 5 marzo sia stata di 275,159. Non solo: il 6 e 7 aprile addirittura è cresciuta fino a 295 casi per cento mila abitanti. Numeri che non combaciano con quelli della Regione. Che adesso, comunque, impone anche alla città di Palermo il prolungamento della zona rossa fino al 22, sulla base di un ultimo dato ufficiale che sfiora il limite dei 250 con una scelta cautelativa.

Gli ospedali secondo la Regione

Eppure, proprio ieri la Regione aveva fatto sapere che il livello di occupazione degli ospedali nel Palermitano è costantemente monitorato e che al momento, non raggiunge livelli di allerta. Risultano ancora disponibili, infatti, 46 posti in terapia intensiva e 113 di degenza ordinaria. Inoltre sono utilizzabili, all’occorrenza per i cittadini che non necessitano di cure ospedaliere, il 90 per cento dei posti nelle Rsa dedicate e l’85 per cento nel Covid hotel. Ma evidentemente per Palazzo d’Orleans questo dato non è sufficientemente rassicurante tanto da decidere oggi le restrizioni massime per l’intera provincia.

Orlando: “Aumentata pressione”

Oggi, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che aveva chiesto e ottenuto la zona rossa per il capoluogo, ha detto che si attiene “alle indicazioni ricevute dalle autorità sanitarie, e da ultimo espressamente dal Capo del Dipartimento regionale prevenzione e dal Commissario per la provincia di Palermo, che hanno espressamente confermato una ‘aumentata pressione, in termini di accessi presso i nosocomi che insistono sul territorio, nonché con le segnalazioni effettuate dai Medici di Medicina Generale, Pediatri di libera scelta e dal Dipartimento di Prevenzione, con le prese in carico di pazienti Covid positivi alle Usca che vedono un incremento dal 40% al 85% negli ultimi 30 giorni’”.

Caso politico

Quel che è certo è che le restrizioni della zona rossa prolungata infliggeranno un ulteriore colpo alla stremata economia del Palermitano. E la vicenda finisce puntualmente nello scontro politico. Il Pd con il capogruppo all’Ars Giuseppe Lupo parla di “fallimento” del governo regionale: “Mentre nel resto d’Italia si iniziano a vedere i primi risultati delle recenti chiusure – dice – ed i contagi sono in calo, la Sicilia ancora una volta è in preoccupante controtendenza”.

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