PALERMO – “Uno dei perni dell’istituzione della Ztl in città è stato il fattore ambientale, su questo si è fondata tutta la campagna promozionale da parte dell’assessore competente. E a chi non starebbe a cuore la salute dei concittadini, fermo restando che ci sia realmente un’emergenza inquinamento. Ma Palermo è davvero inquinata come dicono? Secondo i report giornalieri pubblicati on line sul sito della Rap, l’ultimo del 7 marzo, sembrerebbe di no. Nell’arco dell’anno a ritroso c’è una quasi totalità di bollini verdi, a parte qualche sforamento da bollino giallo in viale Regione Siciliana e a piazza Giulio Cesare; 2 delle 9 centraline dislocate oltretutto, tranne piazza Castelnuovo, sono al di fuori del perimetro Ztl. La domanda quindi sorge spontanea: quali dati sono stati utilizzati per stabilire che a causa dell’inquinamento atmosferico fosse necessaria la Ztl? Le centraline montate sui pali in centro invece funzionano? E se sì, dove sarebbero pubblicati i dati visto che sul sito istituzionale del Comune di Palermo nella sezione ambiente l’ultimo report risale a giugno 2014? Sicuramente è vero che la città soffre un congestionamento cronico in certe zone e in certi orari, così come è vero che gli strumenti adatti ci sono, vedi le targhe alterne, ben diversi dalla mera tassazione. Vorremo credere che la situazione ambientale sia come la descrivono, ma non riusciamo a capire perché allora permettere la libera circolazione da sabato a domenica sera. Troppi dubbi che ci portano a chiedere a questa amministrazione di far chiarezza sulla funzionalità ed esatta dislocazione di tutto il sistema di monitoraggio nonché dei relativi dati registrati, sia all’interno del perimetro Ztl che fuori”. Lo dice in una nota Marcello Robotti, presidente di Vivo Civile.
