PALERMO – “La nostra battaglia sulle Ztl non è finita, anzi è solo all’inizio. Non siamo contrari alla Ztl, così come non siamo contrari al tram, ma in questo modo si mettono solo le mani nelle tasche dei cittadini”. Continuano le polemiche intorno al contratto di servizio Amat, approvato da Sala delle Lapidi la vigilia di Natale nonostante la contrarietà del Pd. E il segretario provinciale dei dem, Carmelo Miceli, annuncia nuove iniziative.
Il Pd è favorevole o no al tram?
“Assolutamente sì”.
Ma in consiglio comunale avete dato battaglia sul contratto di servizio e in particolare sulle Ztl…
“Intanto, le due cose non sono collegate. O meglio, qualcuno ha giocato a collegarle assumendosi una enorme responsabilità, sintomo di una amministrazione incapace di programmare per tempo le cose senza far correre rischi alla città. Il tram è nato nel secolo precedente e noi siamo sempre stati favorevoli; diverso è il contratto di servizio in cui, con una forzatura, è stata introdotta una tassa propinata come necessaria per finanziare il tram. In realtà, per il tram servono solo 7-8 milioni l’anno che si potevano recuperare altrove con i tagli, magari intervenendo su feste e festini che servono a celebrare una città meravigliosa che vede solo il sindaco, ma di cui i palermitani non hanno traccia. Per non parlare delle pratiche di sanatoria, con cui si potrebbero recuperare le somme necessarie. Questa amministrazione invece gestisce le partecipate in modo che il sindaco ne esca come il ‘salvatore della patria’: si è fatta una forzatura solo per nascondere la realtà e cioè che le Ztl servono a fare cassa per mantenere l’Amat. Noi siamo per tutelare i lavoratori, sia chiaro, ma partendo dal miglioramento dell’azienda: i parametri, resi noti dalla stessa Amat, sono negativi come in epoca Cammarata; la manutenzione degli autobus a gas costa 3,5 milioni di euro, quando il singolo mezzo costa 350mila euro; non sappiamo quanti e quali siano gli incarichi esterni. Invece qui si mettono solo tasse che colpiscono in modo orizzontale, introducendo una delle Ztl più grandi d’Europa”.
L’assessore Catania sostiene però che il Pd, in tutta Italia, ha introdotto le Ztl e che solo a Palermo siate contrari…
“Non è così, si prova solo a buttare fumo negli occhi. Noi non siamo contro le Ztl, ma vanno fatte con criterio: perché una piccola utilitaria Euro 6 deve pagare quanto un Suv Euro 3? Se si vuole abbattere il flusso veicolare si stabilisce allora che in una data zona i veicoli non possono entrare, non che per entrare si paga. Inoltre va pensato un sistema che spinga il cittadino a lasciare l’auto a casa: parcheggi, integrazione con gli altri mezzi, incentivi, rispettando le esigenze di residenti e lavoratori. E lo si fa prima. Se in una famiglia due persone lavorano in centro, dovranno pagare un doppio pass. Chi vuole in linea di principio lasciare l’auto, inoltre, non ha alcun incentivo all’uso dei mezzi pubblici o alla sostituzione delle vetture, e se deve prendere l’autobus è costretto a fare tanti biglietti per quanti sono i mezzi. Questo non produrrà una riduzione dei veicoli. Noi ci auguriamo che l’atto sia formalmente corretto, perché altrimenti si rischia l’impugnativa”.
Qualcuno vi ha accusato di aver combinato qualche pasticcio in Aula…
“In Aula si è aperto un mercato delle vacche a cui il Pd si è sottratto. Qualcuno era convinto che alla fine si sarebbe trovata l’intesa perché ognuno potesse vendere qualcosa al proprio elettorato, ma ha dovuto ricredersi. Noi avevamo proposto di cassare le Ztl, ripensandole sul modello delle grandi città europee. Qualcun altro invece a questo mercato partecipa e comincia a esserne organizzatore a tutti gli effetti. Se si guarda la cronaca d’Aula, si vedrà che ogni volta che Orlando chiama, Forza Italia risponde. Non siamo stati noi a cambiare idea, i forzisti semmai hanno cambiato opinione nel giro di 15 giorni dopo l’incontro fra Micciché e Orlando e proprio mentre il presidente di Amg si dimetteva. I palermitani devono sapere che chi sta mettendo loro le mani in tasca non è certo il Pd”.
Adesso cosa farete?
“La battaglia sulle Ztl non è finita, è solo all’inizio e riguarderà anche la rimodulazione delle linee. Abbiamo ipotizzato un referendum popolare e coinvolgeremo i cittadini che dimostreranno così di non essere ingenui: le Ztl sono utili ma non in questo modo, non se sono tasse neanche tanto occulte. E ancora, inquadreremo la questione Amat in un contesto più complessivo. Non è campagna elettorale, ma rispetto per il mandato ricevuto dai cittadini. Abbiamo convocato per domani un esecutivo congiunto col gruppo consiliare con questo tema all’ordine del giorno. Noi non ci fermiamo”.